sabato, Aprile 19

Femminicidio Ilaria Sula: la scoperta agghiacciante nella casa di Mark Samson

Omicidio Ilaria Sula: il sopralluogo della Polizia Scientifica svela dettagli raccapriccianti

L’appartamento di via Homs, a Roma, è diventato il fulcro delle indagini sull’omicidio di Ilaria Sula, la giovane studentessa di 23 anni trovata senza vita ai primi di aprile. Dopo la confessione del reo confesso, Mark Samson, gli investigatori della Polizia Scientifica hanno eseguito un accurato sopralluogo nella sua abitazione, rivelando una scena del crimine agghiacciante. L’intero appartamento presentava evidenti tracce di sangue, distribuite in modo esteso e inquietante in ogni stanza.

L’omicidio forse avvenuto la sera del 25 marzo

Secondo quanto emerge dalle indagini, Mark Samson potrebbe aver mentito sulle tempistiche dell’omicidio. Sebbene nella sua dichiarazione abbia affermato di aver tolto la vita alla ex fidanzata nella mattinata del 26 marzo, gli elementi raccolti finora fanno pensare che il delitto sia avvenuto la sera prima, il 25 marzo, poco dopo che Ilaria era entrata nella casa. Dopo quel momento, di lei non si è saputo più nulla. Il suo corpo sarebbe rimasto nascosto nell’appartamento per circa venti ore, durante le quali Samson, con la probabile complicità della madre e forse anche di altri individui, avrebbe tentato di cancellare le tracce del crimine.

Sangue in ogni angolo della casa: i risultati del luminol

Il lavoro meticoloso degli agenti della Scientifica ha portato alla luce una verità cruda: il sangue della giovane vittima era ovunque. Utilizzando il luminol, una sostanza chimica che permette di individuare anche le tracce ematiche apparentemente cancellate, gli investigatori hanno trovato macchie di sangue in numerosi punti della casa. Dalla zona del bagno a quella della cucina, dal piatto doccia ai bastoni per la pulizia dei pavimenti, tutto sembrava contaminato.

Particolarmente impressionanti sono le macchie ematiche rilevate sul muro del corridoio, che fanno pensare a un tentativo disperato della ragazza di difendersi o di fuggire. Tracce sono state individuate anche su spazzolini per la pulizia, nei lavandini e persino all’interno di uno scatolone di cartone appoggiato sopra un armadio.

La dinamica dell’aggressione: un colpo mortale alla gola

Gli esiti dell’autopsia e i rilievi effettuati confermano che Ilaria sarebbe stata colpita con un’arma da taglio al collo, in modo tale da recidere la giugulare. Un colpo violento e preciso che avrebbe causato una massiccia perdita di sangue e la morte pressoché immediata. Questo dettaglio spiegherebbe la quantità significativa di tracce ematiche rinvenute all’interno dell’appartamento.

Al momento del ritrovamento, il corpo della ragazza indossava ancora i suoi vestiti: pantaloni neri Bershka e una felpa bianca H&M, entrambi visibilmente macchiati di sangue. Questi indumenti sono stati sottoposti a sequestro per ulteriori analisi forensi.

La lunga permanenza del corpo in casa e l’ipotesi di complicità

La versione dei fatti fornita da Samson è finita sotto la lente degli inquirenti. Il giovane avrebbe sostenuto di aver agito nella tarda mattinata del 26 marzo, ma diversi elementi contraddicono questa ricostruzione. Uno degli indizi principali è uno scontrino trovato durante le perquisizioni, che testimonia l’acquisto, proprio in quel giorno, di prodotti per la pulizia in un negozio vicino.

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