martedì, Luglio 29

“Fuori”. Garlasco, l’annuncio improvviso dell’avvocato Lovati coinvolge Alberto Stasi

Nuovo colpo di scena sul caso Garlasco, l’avvocato Lovati riapre il caso Stasi

Fuori da ogni previsione, il caso Garlasco torna al centro del dibattito pubblico con una svolta inaspettata. Durante la puntata del 28 luglio di Morning News, in onda su Canale 5, l’avvocato Massimo Lovati – legale di Andrea Sempio – ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero riaprire il dibattito sul ruolo di Alberto Stasi, l’unico finora condannato per l’omicidio di Chiara Poggi.

Il legale ha colto l’occasione per smontare la recente tesi portata avanti dalla difesa di Stasi, secondo cui la famosa “impronta 33” conterrebbe tracce di sangue e sudore appartenenti ad Andrea Sempio. Lovati ha contestato con forza questa interpretazione, definendola del tutto infondata e basata su elementi che reputa poco attendibili.

L’impronta 33: un nuovo punto di frattura

L’intervento dell’avvocato Lovati ha rimesso fuori controllo un equilibrio già precario, evidenziando come l’ormai celebre impronta 33 – rinvenuta sulla scena del crimine – sia ancora oggi oggetto di controversie e analisi contrastanti. Secondo quanto riferito, il team difensivo di Stasi avrebbe prodotto una nuova perizia in cui si sostiene che l’impronta sia riconducibile a Sempio e non a Stasi, sollevando dubbi che scuotono le basi della condanna definitiva.

Lovati, però, ha prontamente risposto mettendo fuori gioco questa tesi. Durante il talk show ha dichiarato apertamente: “Mi sembra folle affermare che quell’impronta sia sporca di sangue e sudore semplicemente osservando una fotografia. È un approccio che ritengo poco serio e, per questo, sto valutando la possibilità di chiedere l’estromissione della difesa di Stasi dal procedimento.”

Accuse dure e richieste di chiarezza

L’avvocato non si è limitato a una semplice contestazione. Durante la trasmissione, ha espresso un giudizio molto duro, quasi sarcastico, sulle tecniche utilizzate dalla difesa di Stasi, definendole paragonabili a “esperimenti da quarta ginnasio”. Il suo intervento ha spiazzato il pubblico e acceso un dibattito infuocato anche sui social media.

“Hanno parlato di catini pieni di sudore e sangue, e di simulazioni che sembrano uscite da un laboratorio di chimica scolastico. Ma prima di giungere a conclusioni tanto forti, sarebbe opportuno chiarire una volta per tutte se quell’impronta è davvero riconducibile ad Andrea Sempio oppure no. Su cosa si basa questo confronto? È stato verificato se la parte sinistra dell’immagine fotografica può davvero combaciare con il palmo di Sempio?”

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