mercoledì, Luglio 30

“Fuori”. Garlasco, l’annuncio improvviso dell’avvocato Lovati coinvolge Alberto Stasi

Domande puntuali e dirette, che rimettono fuori dall’ombra una questione che sembrava archiviata ma che continua a dividere esperti e opinione pubblica.

Il contrattacco della difesa di Stasi

Alla trasmissione ha partecipato anche l’avvocatessa Giada Bocellari, membro del team difensivo di Stasi. Bocellari ha risposto con fermezza, spiegando che le sperimentazioni effettuate si basano su criteri statistici e replicabili, e non su una singola impronta.

“Abbiamo realizzato test su più impronte, in diverse condizioni ambientali e con differenti superfici. Non ci siamo inventati nulla: abbiamo semplicemente riprodotto gli stessi passaggi seguiti dal RIS sull’impronta 33. È stato usato lo stesso reagente, la ninidrina, si è aspettata la reazione e poi è stato grattato l’intonaco per esaminare i residui. Questi esperimenti sono pubblici e replicabili da chiunque, anche dalla difesa di Sempio.”

Un intervento che porta fuori dal campo dell’ipotesi il lavoro svolto dai periti di Stasi, sottolineandone la trasparenza e la volontà di rendere verificabili i risultati.

Un giallo che continua a dividere

Il caso Garlasco, nonostante siano passati anni dalla condanna definitiva di Alberto Stasi, continua a restare fuori dalla pace definitiva. Ogni nuova dichiarazione, ogni perizia, ogni analisi o simulazione ha il potere di riaprire vecchie ferite e riaccendere i riflettori su un mistero che per molti non ha ancora trovato la sua verità ultima.

Il confronto tra le parti – ormai sempre più acceso e pubblico – mostra come ci sia ancora una battaglia legale in atto, e come l’impronta 33 sia diventata simbolo di un conflitto tecnico, mediatico e giudiziario che pare lontano dal trovare una risoluzione condivisa.

Fuori dagli archivi: il caso Garlasco ancora protagonista

.Dopo l’annuncio di Lovati, non è escluso che ci possano essere ulteriori sviluppi. Le dichiarazioni forti, le perizie contrapposte e il tono battagliero delle parti fanno pensare che il caso possa finire fuori dalle aule chiuse per tornare sotto i riflettori pubblici, in tribunali aperti e nell’arena dell’opinione mediatica.

In un contesto sempre più acceso, il nome di Alberto Stasi è tornato fuori dalle sentenze e dentro un racconto ancora pieno di dubbi, interpretazioni e – forse – nuove prove. La battaglia per la verità sembra tutt’altro che finita.

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