La giovane, secondo le prime ricostruzioni, soffriva di problemi cardiaci e già in mattinata aveva accusato un malore, venendo assistita dal personale sanitario.
Il peggioramento improvviso e i soccorsi vani
Nonostante in un primo momento la situazione sembrasse sotto controllo, nel tardo pomeriggio Pascale ha iniziato a stare nuovamente male, proprio mentre tornava da un evento a Roma con il suo gruppo. A bordo del pullman le sue condizioni si sono aggravate rapidamente, rendendo necessario un intervento di emergenza.
Trasportata con urgenza al Valmontone Hospital, i sanitari hanno tentato di rianimarla con ogni mezzo. È stato poi richiesto anche l’intervento del 118 per il trasferimento all’ospedale di Colleferro, ma Pascale è morta pochi metri prima dell’arrivo, lasciando sgomenti medici, compagni e organizzatori.
Dolore e silenzio tra i compagni
Il silenzio e la commozione hanno avvolto la parrocchia di Artena e tutto il gruppo internazionale presente per il Giubileo. Un momento di gioia e preghiera si è trasformato in un lutto profondo. La morte della giovane ha suscitato un’ondata di dolore e solidarietà anche tra i volontari e i residenti del territorio.
In queste ore si attende l’autopsia per confermare la causa del decesso. Intanto, si moltiplicano i messaggi di cordoglio alla famiglia, rimasta in Egitto, e al gruppo delegato, ancora sconvolto da quanto accaduto.
Oltre un milione di giovani a Tor Vergata per il Giubileo: la messa con Papa Leone XIV
Un’emozione senza precedenti ha travolto Tor Vergata, dove si è radunato oltre un milione di giovani da 146 Paesi per la messa conclusiva del Giubileo dei Giovani. L’evento ha visto la partecipazione del Papa Leone XIV, accolto con entusiasmo e bandiere sventolanti da ogni angolo del mondo.
Il saluto del Papa: «Spero abbiate riposato»
Poco prima dell’inizio della celebrazione, il Santo Padre ha salutato i presenti: «Buongiorno a tutti e buona domenica. Spero che abbiate riposato un po’». Ha poi aggiunto: «Cominciamo la celebrazione della messa, che è il più grande dono che Cristo ci ha lasciato».
Messa solenne e scenografia mondiale
Alle ore 9:00, Papa Leone XIV è giunto in elicottero e ha percorso la folla in papamobile, ricevendo un autentico bagno di folla. Intorno alle 8:30, i sacerdoti avevano già preso posto sul palco-altare, mentre il coro e l’orchestra intonavano i canti sacri. L’area era stata attrezzata con 180 torrette audiovisive per trasmettere la celebrazione anche alle migliaia di fedeli lontani dal palco.
Una notte di festa e spiritualità
La notte precedente è stata vissuta in un clima festoso: molti giovani hanno trasformato l’attesa in un rave improvvisato, collegando i loro telefoni al sistema audio. Secondo i volontari, alcuni gruppi – tra cui numerosi ragazzi spagnoli – hanno festeggiato fino alle due di notte, resistendo anche alla pioggia che ha bagnato l’area per circa quindici minuti. Il risveglio, intorno alle 6:30, è stato scandito da musica e messaggi di preparazione per l’incontro col Papa.
Le parole di Papa Leone XIV: giustizia, pace e verità
Il cuore del messaggio di Leone XIV è chiaro: testimoniare la giustizia e la pace. “Il futuro ha bisogno di uomini e donne che siano testimoni di speranza”, afferma con forza. E sottolinea che l’amicizia vissuta tra i giovani in questi giorni può essere “la strada per la pace”.
Nel suo discorso, il Papa ha lanciato anche un invito alle scelte radicali: vocazioni come il matrimonio, il sacerdozio e la vita consacrata, viste come espressioni di dono e felicità autentica.
Il richiamo alla verità nell’era dei social
A una generazione immersa nei social, Leone XIV chiede qualcosa di diverso: “Cercate con passione la verità”. L’invito è a rifuggire da menzogne e ambiguità online, e a costruire identità autentiche. Un monito potente rivolto a chi si confronta ogni giorno con filtri, fake news e pressione digitale.
Prima del discorso, Papa Prevost percorre la spianata in papamobile, salutando i presenti settore per settore. Poi scende e porta personalmente la croce del Giubileo fino al palco, accompagnato da 200 giovani, tra cui ragazzi colpiti da guerre e migrazioni.
Misure di sicurezza, droni e malori
La giornata si è svolta sotto massima sicurezza. Tre droni sono stati intercettati dalla Questura e dall’Aeronautica militare: due sono stati fatti atterrare, uno bloccato prima del decollo. Nessun pericolo: i piloti erano addetti ai lavori in cerca di immagini, tutti identificati.
Il vero ostacolo è stato il caldo. Nonostante i nebulizzatori installati ovunque, si sono registrati circa 50 malori, per lo più svenimenti. I sanitari sono intervenuti prontamente.
Il Giubileo non si conclude qui. I giovani trascorreranno la notte all’aperto, con sacchi a pelo e tende, in attesa della messa finale di domenica mattina, che chiuderà ufficialmente l’evento più partecipato dell’anno santo.
In sintesi
- 1 milione di giovani a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani con Papa Leone XIV
- Il Papa invita a cercare giustizia, pace e verità, rifuggendo le ambiguità dei social
- Ricordo commosso per due ragazze morte e un giovane ricoverato
- Misure di sicurezza elevate: 3 droni bloccati, 50 malori per il caldo
- L’evento si conclude domenica con la messa finale
Domande frequenti
Perché c’erano così tanti giovani a Roma?
Per il Giubileo dei giovani, uno degli eventi più significativi dell’Anno Santo, con la presenza di Papa Leone XIV.
Chi erano le due ragazze ricordate dal Papa?
Maria, dalla Spagna, e Pascal, dall’Egitto: sono morte nei giorni precedenti l’incontro. Il Papa ha invitato a pregare per loro e per un ragazzo spagnolo ricoverato.
Cosa ha detto il Papa sui social?
Ha invitato i giovani a cercare la verità con passione e a non cadere nelle trappole delle bugie online e delle apparenze ingannevoli.
Quanti droni sono stati bloccati?
Tre: due sono stati fatti atterrare, uno non è stato fatto decollare. Nessun rischio reale per la sicurezza.
L’evento è finito?
No, i giovani hanno passato la notte nella spianata e oggi parteciperanno alla messa finale con il Papa.