domenica, Giugno 22

Guerra mondiale, ecco i 10 Paesi più sicuri dove rifugiarsi secondo gli esperti

5. Costa Rica

Dal 1948, la Costa Rica ha abolito l’esercito. Questo piccolo Paese centroamericano ha una delle democrazie più stabili della regione, una lunga tradizione di neutralità e un’economia sostenuta dall’ecoturismo e dall’agricoltura. La sua posizione geografica è strategicamente lontana da Europa, Asia e Medio Oriente, e la neutralità costituzionale lo tiene fuori da alleanze militari rischiose.

6. Antartide

Estremo, ostile e disabitato, il continente antartico è governato da un trattato internazionale che ne vieta la militarizzazione. Non appartiene a nessuna nazione e non può ospitare basi militari o esercitazioni belliche. Inaccessibile ai più, è il rifugio ideale per chi cerca il massimo isolamento, se si dispone delle tecnologie e risorse per viverci.

7. Svizzera

La Svizzera è il simbolo mondiale della neutralità. Pur essendo nel cuore dell’Europa, è famosa per non aver partecipato ad alcuna guerra mondiale. Possiede infrastrutture sotterranee, rifugi antiatomici per gran parte della popolazione, e un sistema economico e politico estremamente stabile. Non fa parte della NATO e dispone di una difesa territoriale altamente efficiente ma non offensiva.

8. Irlanda

L’Irlanda ha scelto una politica di non allineamento: non è membro della NATO e ogni suo eventuale intervento militare estero deve essere autorizzato da Parlamento, Governo e ONU. La sua posizione geografica la isola dai conflitti continentali e la lunga tradizione pacifista la rende uno degli ultimi bastioni di neutralità in Europa.

9. Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda è una democrazia pacifica, socialmente avanzata, e completamente autosufficiente dal punto di vista alimentare e ambientale. È lontana da tutte le aree calde del pianeta e non ha partecipato a conflitti internazionali recenti. La sua popolazione è preparata e il territorio offre numerosi rifugi naturali.

10. Indonesia

Spesso sottovalutata, l’Indonesia ha una politica estera orientata alla neutralità attiva. Pur essendo la più popolosa del Sud-est asiatico, è formata da migliaia di isole: molte di esse sono remote, poco abitate e strategicamente insignificanti. Il Paese è ricco di risorse naturali e autosufficiente per molti beni primari.

In conclusione

In un mondo sempre più instabile, avere un piano di fuga non è più solo roba da complottisti. Che si tratti di un attacco nucleare, di una crisi energetica globale o di un’escalation militare tra superpotenze, sapere dove potersi rifugiare potrebbe davvero fare la differenza.

I Paesi elencati qui sopra offrono una combinazione di neutralità geopolitica, isolamento geografico, autosufficienza e stabilità: i veri pilastri della sopravvivenza in un mondo in guerra. Speriamo non servano mai, ma meglio sapere dove andare… se il mondo esplode.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.