«Non è facile, ma io non mi arrendo», afferma con lucidità. La parte di tumore benigno rimasta si è «riattivata», ma Simone continua a lottare, sostenuto dall’amore della moglie, che definisce «la mia vera forza». Insieme affrontano ogni giorno, senza nascondersi ma senza arrendersi.
Dalla sofferenza alla solidarietà
Quel dolore personale si è trasformato in strumento di aiuto per gli altri. Da oltre due mesi Simone racconta la sua esperienza sui social, diventando un punto di riferimento per pazienti terminali e per chi vive situazioni simili. «Racconto la mia storia per chi si sente solo, per dimostrare che anche con una diagnosi così la vita può ancora avere senso», spiega. I suoi video, semplici e diretti, raccolgono migliaia di visualizzazioni e commenti di gratitudine.
Un messaggio di speranza
A La Volta Buona, il suo intervento ha lasciato un segno profondo non solo perché parla di malattia, ma perché lo fa con dignità e umanità. Senza forzare l’ottimismo, ma ricordando che ogni giorno è un’occasione per scegliere chi vogliamo essere.
Oggi Simone Bilardo non corre più per vincere una gara: corre per vivere, per far vivere gli altri e per lasciare un segno. La sua voce ferma e coraggiosa ricorda che, anche nei momenti più bui, esiste ancora spazio per il significato, per la resistenza e per la speranza autentica.