Italia in prima linea per la ricostruzione di Gaza
L’Italia ha presentato un piano complessivo di aiuti e interventi per la prima fase del dopoguerra nella Striscia di Gaza. Il progetto, coordinato dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, coinvolge diversi ministeri e punta a sostenere la popolazione palestinese colpita dal conflitto, concentrandosi su assistenza umanitaria, formazione e ricostruzione.
Aiuti umanitari e interventi militari
Secondo la Farnesina, sono già state inviate 2.400 tonnellate di beni alimentari e di prima necessità, con un nuovo maxi invio da 100 tonnellate in preparazione. Sul fronte della sicurezza, l’Italia parteciperà alla missione Eubam per la gestione delle frontiere a Rafah, con il contributo di carabinieri e militari del genio per lo sminamento e la sicurezza delle aree civili. Si valuta anche l’invio di 200 carabinieri per l’addestramento delle future forze locali palestinesi.
Assistenza a bambini e disabili
Un’ampia rete di sostegno sarà dedicata ai bambini e alle persone con disabilità, grazie a un progetto coordinato dal ministero per le Disabilità. Saranno attivati programmi di riabilitazione e di telemedicina in collaborazione con il ministero della Ricerca, con l’obiettivo di creare presidi locali per la produzione di protesi e ausili medici.
Ospedali da campo e strutture prefabbricate
La Protezione Civile italiana è pronta ad allestire ospedali da campo in tempi rapidi, con il primo che potrebbe essere fornito dalla Regione Piemonte. Verranno anche messi a disposizione potabilizzatori d’acqua e moduli abitativi prefabbricati per famiglie e scuole. Il ministero della Difesa collaborerà per garantire la sicurezza del personale e la funzionalità delle strutture.
Un’università a Gaza e corsi telematici
Tra le proposte più ambiziose c’è la creazione di un ateneo nella Striscia di Gaza e l’attivazione di corsi universitari a distanza. Il ministero dell’Università lavorerà in sinergia con la Farnesina per offrire opportunità educative e formative ai giovani palestinesi, promuovendo scambi accademici e “corridoi universitari” verso l’Italia.
Accoglienza e cooperazione sanitaria
L’Italia ha già accolto oltre 1.200 palestinesi provenienti da Gaza, tra cui quasi 200 bambini curati in 22 ospedali italiani. Strutture d’eccellenza come il Bambin Gesù, il Gemelli, il Meyer e il Rizzoli hanno offerto supporto medico e logistico. L’obiettivo è creare una rete stabile di cooperazione sanitaria tra Italia, Egitto e Giordania per gestire i casi più gravi.