Il Caso di Garlasco: Roberta Bruzzone e la prova decisiva contro Alberto Stasi
A distanza di quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, il caso continua a far discutere.
È possibile che in carcere ci sia un innocente? Le indagini su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, hanno riacceso l’attenzione su un delitto che ha attraversato anni di processi, colpi di scena e sentenze contrastanti, fino alla condanna definitiva di Alberto Stasi, fidanzato della giovane Chiara.
Durante il programma Zona Bianca su Rete 4, la criminologa Roberta Bruzzone ha analizzato nuovamente il caso, focalizzandosi su un elemento chiave: la perizia disposta nell’appello bis. Secondo Bruzzone, la prova decisiva che ha incastrato Stasi riguarda l’analisi dei tappetini della sua auto, effettuata durante questa seconda perizia.
L’Importanza della Perizia sui Tappetini dell’Auto di Stasi
Nel corso della trasmissione, Roberta Bruzzone ha spiegato che gli esperti incaricati della perizia hanno analizzato i tappetini della vettura di Alberto Stasi, un dettaglio che si è rivelato fondamentale per la sua condanna. Uno degli aspetti più controversi riguarda l’assenza di tracce ematiche nonostante la quantità di sangue presente nella casa di Chiara Poggi.
Stasi ha sempre dichiarato di essere entrato nell’abitazione della fidanzata, dove ha trovato il corpo senza vita della ragazza. Tuttavia, durante la chiamata al 118, la descrizione fornita da Stasi sul posizionamento del corpo non corrispondeva esattamente alla realtà. Dopo aver fatto la telefonata, Stasi sarebbe poi salito sulla sua auto per recarsi alla caserma dei carabinieri, distante solo poche centinaia di metri dalla scena del crimine.
Eppure, nonostante la casa fosse intrisa di sangue, sui tappetini della macchina di Stasi non è stata trovata alcuna traccia ematica. Secondo la Bruzzone, questa è una delle prove più significative a suo carico:
“Dopo aver indossato le stesse scarpe per circa 19 ore, senza che fossero mai state sequestrate in un’inchiesta piena di errori, è impensabile che non abbiano rilasciato alcuna traccia di sangue. Le suole idrorepellenti avrebbero potuto trattenere le tracce per un po’, ma è impossibile che non abbiano lasciato alcuna impronta nei tappetini dell’auto.”
L’esperta sottolinea anche la capacità dei tappetini delle auto di trattenere residui biologici nel tempo.
“Nei tappetini delle nostre automobili ci sono ancora residui risalenti al Neolitico! È inconcepibile che non ci fosse nemmeno una minima traccia di sangue, considerando la quantità presente nella casa della vittima. Questo elemento è stato determinante per la condanna di Stasi.”