Nuova bufera nel mondo della boxe. Imane Khelif, pugile algerina campionessa olimpica, è stata ufficialmente esclusa dalla Eindhoven Box Cup e da ogni competizione organizzata da World Boxing, finché non si sottoporrà a un test genetico obbligatorio per determinare il sesso biologico.
La nuova politica “Sesso, Età e Peso”
World Boxing ha annunciato una nuova normativa che entrerà in vigore dal 1° luglio 2025. Tutti i pugili di età superiore ai 18 anni dovranno effettuare un test genetico PCR per determinare il sesso alla nascita, con l’obiettivo dichiarato di salvaguardare la sicurezza e garantire equità competitiva.
Il test PCR mira a rilevare il gene SRY, indicatore del cromosoma Y. Gli atleti con cromosomi XX (donne biologiche) potranno gareggiare nella categoria femminile. Chi presenta il gene SRY o forme di DSD (differenze nello sviluppo sessuale) con androgenizzazione maschile potrà competere solo nella categoria maschile.
La decisione su Imane Khelif
Il caso di Imane Khelif è diventato emblematico: già esclusa dai Mondiali nel 2023 per presunti motivi genetici, era stata poi riammessa e trionfatrice a Parigi 2024. Ora, World Boxing ha ribadito che senza test non potrà più partecipare a nessuna gara ufficiale.
In una lettera ufficiale inviata alla Federazione Pugilistica Algerina, si legge: “Imane Khelif non potrà partecipare alla categoria femminile dell’Eindhoven Box Cup, né ad altri eventi World Boxing finché non si sottoporrà allo screening genetico del sesso, secondo le nuove regole approvate dal Consiglio Direttivo”.