Questo apre la porta a un’eventualità tanto concreta quanto fastidiosa: la sospensione del match a metà, con ripresa il giorno successivo. Una situazione che può influire negativamente sulla preparazione mentale e fisica degli atleti, oltre a complicare il calendario del torneo.
La storia del coprifuoco di Wimbledon: perché esiste?
Il coprifuoco di Wimbledon non è frutto di una decisione casuale o puramente organizzativa, ma è il risultato di un accordo storico con i residenti locali. Dopo la costruzione del tetto retrattile sul Campo Centrale nel 2009, si pensava che finalmente anche Wimbledon potesse ospitare match in notturna come gli altri Slam. Tuttavia, le cose sono andate diversamente.
Il torneo si svolge infatti in una zona residenziale di Londra, all’interno del quartiere di Merton, abitato da migliaia di persone. Quando il tetto e le luci artificiali furono introdotti, i residenti si dissero contrari alla possibilità di avere partite in tarda notte, temendo rumori, traffico e disturbo della quiete pubblica.
Il compromesso raggiunto con il consiglio comunale fu dunque quello di imporre un coprifuoco alle ore 23 locali. Una misura pensata per rispettare la comunità e preservare l’equilibrio tra spettacolo sportivo e convivenza civile.
L’impatto della regola sul torneo
Il coprifuoco rappresenta una limitazione significativa per un evento di portata mondiale come Wimbledon. Mentre il tetto e le luci garantiscono la possibilità di giocare in caso di pioggia o dopo il tramonto, il limite orario impone agli organizzatori di pianificare con attenzione i match più lunghi. Tuttavia, come nel caso odierno di Sinner e Dimitrov, non sempre è possibile evitare sovrapposizioni e ritardi.
Negli anni, questa regola ha creato vari momenti di tensione. Un esempio recente è quello del tennista Ben Shelton, che protestò vivacemente quando il suo match fu interrotto un minuto prima delle 21:30 su un campo secondario. I campi privi di tetto, infatti, interrompono i match al calar della sera, mentre solo il Centrale e il Campo 1 possono continuare fino alle 23.
Sinner contro il tempo (oltre che contro Dimitrov)
Il match di Sinner non sarà solo una sfida tecnica e atletica contro un avversario talentuoso come Dimitrov. Sarà anche una lotta contro il tempo, con il cronometro a scandire ogni minuto utile prima dello stop obbligato. Questo elemento aggiunge ulteriore pressione e imprevedibilità a una partita già molto attesa, che vede protagonista il numero uno italiano e uno dei favoriti del torneo.
Per Sinner, che ha già dimostrato di essere in grande forma nei turni precedenti, l’interruzione del match potrebbe rappresentare una complicazione non da poco. Ritrovare la concentrazione, gestire l’interruzione forzata e ricalibrarsi mentalmente sono sfide tutt’altro che semplici a questi livelli.