sabato, Agosto 9

Infarto e aritmie, perché il mattino è il momento più rischioso: il picco tra le 7 e le 12

Oltre all’infarto, tra le 7 e le 12 sono più comuni anche le aritmie cardiache: anomalie del ritmo del cuore che si manifestano con sintomi come palpitazioni, battito accelerato, senso di affanno, stanchezza improvvisa, “cuore in gola”. Spesso vengono sottovalutate, ma in soggetti predisposti possono essere campanelli d’allarme importanti.

Fattori di rischio e prevenzione

Chi soffre di ipertensione, colesterolo alto, diabete, obesità o ha una storia familiare di problemi cardiaci dovrebbe prestare particolare attenzione al risveglio mattutino. Anche lo stress e la mancanza di sonno sono fattori che aumentano la probabilità di un evento cardiaco nelle prime ore della giornata.

Per prevenire questi rischi è fondamentale:

  • Mantenere una routine del sonno regolare
  • Non alzarsi in modo brusco, ma concedersi un risveglio graduale
  • Assumere i farmaci cardiovascolari secondo le indicazioni del medico, talvolta anche valutando il timing mattutino per ottimizzarne l’effetto
  • Limitare caffeina e stress appena svegli

Il futuro della prevenzione cardiaca

In un’ottica di medicina personalizzata, sempre più medici stanno considerando i ritmi circadiani come fattore chiave per la diagnosi e la terapia delle patologie cardiache. Alcuni farmaci potrebbero essere più efficaci se assunti in un determinato momento della giornata, mentre tecnologie wearable (come smartwatch e cardiofrequenzimetri) permettono oggi di monitorare in tempo reale i segni vitali e prevenire eventi acuti.

La consapevolezza del proprio corpo e dei suoi ritmi è una delle armi più potenti per proteggere il cuore. In un mondo dove si corre sempre, il primo vero gesto d’amore verso se stessi potrebbe essere proprio imparare a fermarsi — almeno al mattino — e ascoltare il proprio battito.

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