Un’altra dirigente dei servizi aeroportuali ha aggiunto un retroscena significativo: “Ricordo ancora una ex ministra che forzò una porta d’emergenza per non perdere il volo. Le regole, per alcuni, sembrano non valere.” Una frase che contribuisce ad alimentare la sensazione, diffusa tra i cittadini, che una certa parte della classe dirigente goda di privilegi che vanno oltre le norme comuni.
La replica del ministro Urso: “Non me ne sono accorto, ero al telefono”
Di fronte alla polemica crescente, il ministro Adolfo Urso ha deciso di intervenire per chiarire la sua posizione. Intervistato da Romina Marceca, ha spiegato di essersi limitato ad accompagnare la moglie e il figlio in aeroporto prima di dirigersi verso il ministero per un impegno istituzionale.
Le sue parole sono state:
“Ho accompagnato mio figlio di sette anni e mia moglie in aeroporto prima di andare al ministero. È compito della scorta valutare le condizioni di sicurezza. Mi rammarico se questo possa aver recato disagio ad altri. Non è nel mio stile, come sa chi mi conosce.”
Urso ha sottolineato di non essere partito con loro, ma di essersi limitato a svolgere un ruolo da padre e marito, portando addirittura la valigia della moglie. Durante l’episodio, spiega il ministro, era impegnato in una telefonata importante, preparatoria di un incontro con Regione e Comuni per discutere il futuro dell’Ilva.
“Ero al telefono, vicino a mia moglie, e non ho notato nulla. Non saprei dire cosa abbia fatto arrabbiare l’attore Zingaretti.”
Il nodo della scorta: sicurezza o privilegio?
Uno dei punti più discussi riguarda il ruolo della scorta, teoricamente destinata a garantire l’incolumità delle figure istituzionali, non certo a facilitare l’accesso preferenziale a servizi pubblici come il check-in. Il ministro Urso ha chiarito che la valutazione della situazione e dell’eventuale priorità è stata una decisione esclusivamente presa dagli agenti di scorta.
“La scorta è autonoma nel valutare le condizioni di sicurezza,” ha affermato, cercando di sganciarsi dalla responsabilità diretta. Tuttavia, per molti utenti sui social, questa motivazione non giustifica l’atteggiamento percepito come elitario o fuori luogo in un contesto pubblico e affollato.
Polemica pubblica e reazioni politiche
La denuncia di Zingaretti ha acceso un vivace dibattito pubblico, diventando virale in poche ore. Non sono mancati i commenti da parte di altri utenti noti e politici, che si sono divisi tra chi difende la necessità di garantire la sicurezza delle famiglie dei ministri e chi invece denuncia l’abuso di potere e la mancanza di rispetto verso i cittadini comuni.
Molti utenti hanno sottolineato che, in un momento storico in cui la distanza tra politica e cittadinanza è sempre più evidente, episodi come questo contribuiscono ad aumentare il senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Il tema dei privilegi della casta è infatti tra i più sentiti e controversi dell’opinione pubblica italiana.
Un episodio che riflette un problema più ampio
Al di là della singola vicenda, ciò che più colpisce è la sensazione diffusa che esistano due pesi e due misure: uno per i comuni cittadini e uno per chi ricopre incarichi pubblici o è legato ad essi. Il fatto che una scorta venga impiegata in modo discutibile, anche solo per agevolare una procedura di imbarco, solleva interrogativi sull’uso delle risorse pubbliche e sul rispetto delle regole da parte di chi dovrebbe dare l’esempio.