giovedì, Agosto 21

Leoncavallo, scatta lo sgombero: Salis invoca la “rivolta”, bufera social

Ilaria Salis

Lo sgombero: dopo 31 anni cala il sipario su via Watteau

Dopo 31 anni di occupazione, questa mattina la Polizia di Stato con l’ufficiale giudiziario ha eseguito lo sfratto del Leoncavallo, storico centro sociale di Milano in via Watteau (occupato dal 1994). All’interno degli spazi non è stata trovata alcuna persona. L’operazione arriva dopo rinvii plurimi e una lunga querelle legale con i proprietari dell’area.

Salvini esulta: “La legge è uguale per tutti: afuera!”

Immediata la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, che sui social ha salutato il provvedimento: «Decenni di illegalità tollerata, e più volte tollerata, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!».

Salis alza la voce: “Milano senz’anima, la città va rovesciata”

Sull’altro fronte l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Salis, ha attaccato duramente: «Il Leoncavallo sta venendo sgomberato. Nessun rispetto per 50 anni di storia dei movimenti, contro-cultura, aggregazione giovanile, politica dal basso. Avanza la Milano della speculazione e della gentrificazione, esclusiva ed escludente, contro i poveri e i giovani. Spero che il Leoncavallo possa presto riprendersi lo spazio che merita. E che mille nuovi spazi sociali vengano conquistati e restituiti alle comunità… Una città da rovesciare! Giù le mani dagli spazi sociali».

Il contraccolpo online

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