sabato, Aprile 26

“L’hanno vista tutti”: Papa Francesco, Bassetti svela il motivo della macchia sul volto

I dettagli del certificato medico

Nel documento ufficiale, si parla genericamente di “ictus cerebrale”, poiché non è stato possibile effettuare una TAC che ne chiarisse la natura. Due le possibilità: un ictus ischemico, causato dall’occlusione dei vasi sanguigni, oppure un ictus emorragico, provocato dalla rottura di un vaso cerebrale. Gli esperti propendono per la seconda ipotesi. Roberto Tarquini, primario all’ospedale di Empoli, osserva che “difficilmente un’ischemia porta alla morte in modo così rapido”. Secondo Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia, il danno cerebrale ha avuto conseguenze a cascata su cuore e altri organi vitali.

Il legame con l’infezione respiratoria

Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive al San Martino di Genova, ha collegato l’ictus all’infezione polmonare che affliggeva il Papa da tempo. “Ci sono studi che dimostrano che chi ha un’infezione in corso ha un rischio quintuplicato di ictus”, ha dichiarato. Nello specifico, Papa Francesco lottava contro una grave infezione polimicrobica, probabilmente con componente fungina: l’aspergillus, in particolare, è noto per la sua capacità di danneggiare i vasi sanguigni. “È molto probabile che il decesso sia strettamente correlato alla condizione respiratoria”, ha concluso Bassetti.

Una convalescenza troppo intensa

Nonostante i medici avessero raccomandato riposo dopo la polmonite, Papa Francesco aveva ripreso rapidamente l’attività pubblica. Una scelta che potrebbe aver influito negativamente sul suo stato di salute. Francesco Blasi, direttore del Dipartimento di Pneumologia al Policlinico di Milano, spiega: “La mortalità per eventi cardiovascolari nei due mesi successivi a una polmonite grave è molto alta”. L’infiammazione diffusa compromette l’apparato vascolare, predisponendo il paziente a infarti e ictus. “Lo stress della Pasqua ha probabilmente aggravato la situazione”, osserva Tarquini.

I polmoni: un punto debole da decenni

Il quadro clinico complesso del Pontefice affondava le radici nella sua giovinezza. A soli 21 anni, Bergoglio aveva subito l’asportazione del lobo superiore del polmone destro a causa di una grave infezione. Questo intervento ha compromesso la sua capacità respiratoria per tutta la vita, rendendolo vulnerabile a bronchiti croniche e polmoniti. Negli ultimi due anni, il Papa aveva dovuto affrontare diverse ricadute respiratorie: nel 2023 non riuscì a partecipare alla Via Crucis, nel 2024 dovette annullare l’intervento alla COP28. Più recentemente, i forti dolori alla gamba lo avevano costretto sulla sedia a rotelle.

Una morte annunciata?

Secondo gli esperti, la morte del Papa è stata la conseguenza finale di una lunga serie di fragilità. “L’ictus, in un corpo già debilitato da una polmonite grave e da altre patologie croniche, può avere effetti devastanti”, ha spiegato Stefano Nardini, ex direttore della Pneumologia a Vittorio Veneto. La terapia antiaggregante che probabilmente seguiva potrebbe aver favorito l’evento emorragico. Una cosa è certa: il pontefice, nonostante le raccomandazioni mediche, ha scelto di vivere pienamente ogni momento fino all’ultimo. E lo ha fatto con la forza che ha caratterizzato il suo intero pontificato.

Un epilogo doloroso, ma anche profondamente umano. L’ultima battaglia di Papa Francesco ci ricorda quanto sia fragile la vita, anche per chi è chiamato a guidare milioni di persone. Una riflessione che risuonerà forte durante i suoi funerali, sabato mattina, in una piazza San Pietro che si prepara ad accogliere il mondo intero.

La dottoressa Sabrina Anticoli, responsabile della Stroke Unit dell’ospedale San Camillo di Roma, ha offerto un’analisi medica sui fattori che avrebbero causato l’ictus letale di Papa Francesco, morto a 88 anni. Come riportato da Leggo, la specialista ha spiegato che la recente polmonite bilaterale e lo scompenso cardiaco avevano reso il Pontefice particolarmente fragile, specie dopo oltre un mese di degenza ospedaliera. Un mix clinico che ha probabilmente favorito l’evento acuto che ha portato alla sua scomparsa.

Il tipo di ictus resta incerto

Secondo Anticoli, non è stato chiarito ufficialmente se si sia trattato di un ictus ischemico — che rappresenta l’85% dei casi — o emorragico, che ha una frequenza inferiore (tra il 10 e il 15%) ma un tasso di mortalità che può arrivare al 50%. La gravità di un ictus dipende in larga parte dalla zona colpita: nel caso in cui sia coinvolta l’arteria basilare, che irrora il tronco encefalico, possono venire compromesse funzioni vitali come la respirazione, il battito cardiaco e la regolazione della temperatura corporea.

La macchia sul volto: segno di una caduta?

Una delle immagini più commentate è quella della salma del Pontefice nella Cappella di Santa Marta, dove appare una vistosa macchia sul volto. La dottoressa Anticoli ha ipotizzato che si tratti di un trauma conseguente a una caduta, forse avvenuta al momento dell’insorgenza dell’emiplegia, un segno tipico dell’ictus che paralizza un lato del corpo. «Potrebbe essersi svegliato, essersi alzato per chiedere aiuto, e poi caduto», ha spiegato la neurologa, pur sottolineando che la dinamica resta incerta.

Un quadro clinico già compromesso

Il comunicato ufficiale del Vaticano ha parlato genericamente di “ictus cerebrale”, seguito da coma e arresto cardiocircolatorio. Non sono stati forniti dettagli più precisi, ma Anticoli ha ricordato che Papa Francesco soffriva da tempo di diverse patologie croniche: bronchiectasie, problemi respiratori, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II. Tutti fattori che possono aggravare il rischio di eventi cerebrovascolari gravi.

Attesa per i funerali e volontà del Papa

Intanto proseguono i preparativi per i funerali che si svolgeranno sabato mattina in piazza San Pietro. Si stima che circa 200mila persone parteciperanno alla cerimonia. Il governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, mentre la Serie A è stata sospesa in segno di rispetto. Nel suo testamento, Papa Francesco ha richiesto una sepoltura sobria nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in un loculo semplice, con l’iscrizione «Franciscus» e senza particolari onori o decorazioni. Una scelta in linea con l’austerità che ha sempre contraddistinto il suo pontificato.

Un ultimo saluto che commuove il mondo

Il decesso di Papa Francesco ha scosso profondamente il mondo cattolico e non solo. Mentre medici e analisti cercano di comprendere le cause cliniche della sua morte, milioni di fedeli si preparano a rendergli omaggio. Un addio segnato da dolore, riflessione e una rinnovata attenzione ai temi che il Papa ha sempre portato avanti: dignità, umiltà e attenzione agli ultimi.

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