mercoledì, Aprile 30

Morte Liliana Resinovich, il marito nomina due nuovi consulenti: chi sono

Procopio aveva ipotizzato una morte compatibile con un periodo precedente rispetto a quanto sostenuto inizialmente dagli inquirenti, molto prima che si parlasse di un possibile omicidio.

Visintin indagato dopo la seconda autopsia

Il marito della vittima è stato iscritto nel registro degli indagati dopo che una seconda autopsia ha evidenziato segni compatibili con il soffocamento. Si fa sempre più strada l’ipotesi dell’intervento di una terza persona, nonostante manchi ancora un colpevole identificato.

Nella casa di Visintin sono stati trovati circa 700 coltelli durante una perquisizione. Tra questi anche alcune lame sequestrate e un maglione giallo simile a quello il cui tessuto è stato ritrovato sul corpo di Liliana.

La posizione del marito: “Mai fatto del male a Liliana”

In più occasioni pubbliche e in televisione, tra cui la trasmissione Quarto Grado, Visintin ha ribadito di sentirsi tranquillo: «Non ho mai fatto del male a Liliana» ha dichiarato, spiegando che i coltelli erano riposti in scatoloni da anni e non venivano più utilizzati perché ormai troppo vecchi e destinati alla clientela.

Intanto, le indagini continuano. Il nuovo team legale e forense è pronto a sostenere la versione di Visintin e a ribattere alle accuse, in una vicenda che si fa sempre più intricata e mediatica. Il prossimo passo sarà capire se le nuove analisi porteranno a una svolta decisiva sul killer di Liliana Resinovich.

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