martedì, Luglio 1

“Lo hanno arrestato, il governo può cadere!”. Accuse gravissime al premier

Una linea difensiva giudicata estremamente debole dagli investigatori, che ha di fatto aggravato la sua posizione. Gli analisti politici parlano ormai apertamente di una “crisi di credibilità” per il partito socialista e per lo stesso governo Sánchez.

Sumar prende le distanze: “Il sanchismo è finito

Il colpo è stato particolarmente duro anche per la fragile coalizione che sostiene il governo. Il movimento Sumar, alleato chiave del PSOE, ha immediatamente preso le distanze, sottolineando l’incompatibilità tra il coinvolgimento in inchieste giudiziarie e la permanenza in carica. In un comunicato ufficiale, Sumar ha parlato apertamente della “fine del sanchismo”, sancendo così un distacco politico e ideologico dal primo ministro.

Le parole pronunciate dai portavoce del movimento sono suonate come una sentenza: «Chi deve cadere, cada». Una dichiarazione forte che ha acceso ulteriormente il dibattito pubblico, alimentando la sensazione che la maggioranza di governo sia ormai a un passo dal collasso.

Pedro Sánchez in difficoltà: l’ombra di altri scandali

Pedro Sánchez, finora sopravvissuto a diversi momenti critici, si trova oggi in una situazione estremamente complicata. Il premier ha commentato con freddezza l’arresto di Cerdán, affermando: «Il partito ha già preso le misure necessarie, ora è tempo che la giustizia faccia il suo corso». Una presa di posizione che però non ha convinto né la stampa né i suoi stessi alleati.

Oltre a questo nuovo scandalo, Sánchez è già stato travolto da accuse e polemiche legate alla moglie, Begoña Gómez, e al fratello David Sánchez, entrambi coinvolti in indagini giudiziarie per presunti reati legati a incarichi pubblici. In questo contesto, il premier appare sempre più isolato, con l’opposizione all’attacco e i partner di governo in forte tensione.

L’opposizione chiede elezioni: “Parli il popolo”

Il Partito Popolare (PP) non ha perso tempo nel chiedere la testa del premier. La segretaria generale, Cuca Gamarra, ha affermato con forza che “se il sanchismo finisce in carcere, allora è arrivato il momento di restituire la parola agli spagnoli”. Il leader del partito, Alberto Núñez Feijóo, ha rincarato la dose, sottolineando come sia inaccettabile che una figura così vicina al premier, da lui personalmente promossa a numero tre del partito, finisca in carcere.

Secondo Feijóo, questa vicenda dovrebbe portare automaticamente alle dimissioni del capo del governo e all’indizione di elezioni anticipate. Una richiesta che sembra trovare sempre più sostenitori, anche all’interno di alcuni settori dell’elettorato socialista, disorientato dagli ultimi sviluppi.

Una crisi istituzionale all’orizzonte?

Il futuro del governo Sánchez appare quanto mai incerto. L’indagine su Cerdán potrebbe essere solo la punta dell’iceberg di un sistema più ampio e radicato. Le istituzioni spagnole si trovano ora davanti a un bivio: o si cerca una ricomposizione politica, magari con un rimpasto di governo e una nuova agenda riformista, oppure si va verso lo scioglimento delle Cortes e nuove elezioni.

Nel frattempo, il malcontento cresce anche tra i cittadini, sempre più sfiduciati nei confronti della classe politica. L’indignazione per i continui scandali di corruzione rischia di minare ulteriormente la fiducia nelle istituzioni democratiche.

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