Il giudizio positivo nasce dalla capacità – riconosciuta dallo stesso Minniti – della premier di mantenere un profilo duplice: atlantista convinta, ma anche europeista consapevole della necessità di un’Unione coesa per gestire al meglio i rapporti transatlantici.
L’Italia come punto di equilibrio geopolitico
Un altro passaggio chiave è quello relativo alla visione americana dell’Europa. Secondo Minniti, l’approccio diplomatico di Meloni avrebbe contribuito a modificare la percezione iniziale di Trump, portando il presidente USA a considerare un’Europa meno frammentata e più coesa.
In questo contesto, l’Italia si sarebbe ritagliata un ruolo di ponte strategico, assumendo una nuova centralità nel dialogo tra Washington e Bruxelles in un momento segnato da forti tensioni geopolitiche globali.
Un’analisi che rompe gli schemi
Il commento di Marco Minniti rappresenta una voce fuori dal coro, soprattutto considerando la tradizione politica da cui proviene. Più che una questione di schieramento, le sue parole sembrano indicare un approccio pragmatico e istituzionale, che riconosce il valore del posizionamento internazionale del nostro Paese al di là delle appartenenze politiche.