- “C’era l’allarme spread. Dovevamo fare presto a tagliare pensioni e sanità, altrimenti il debito ci uccideva”.
- “Poi l’allarme pandemia: lockdown generalizzati, vaccini da prendere in fretta, anche se sperimentali”.
- “Dopo il clima: la catastrofe ambientale. Dovevamo cambiare l’auto, mettere il cappotto alla casa, subito, altrimenti il riscaldamento globale ci uccide”.
Ora, dice Giordano, siamo nell’era dell’allarme Putin: “Ci sono i russi alle porte e dobbiamo spendere 800 miliardi per le armi, altrimenti i russi ci uccidono”.
“Sempre lo stesso meccanismo: creare panico per farci accettare tutto”
Secondo il conduttore, si tratta di un copione già visto: “Si crea un clima di terrore, per cui i cittadini sono costretti a digerire anche l’indigeribile. E una volta che l’hanno fatto, l’allarme scompare”.
Giordano denuncia l’uso strumentale della paura per far accettare decisioni che, in condizioni normali, verrebbero messe in discussione: “C’è sempre un allarme nuovo che scaccia quello vecchio, per farci prendere la nuova medicina. L’importante è che noi accettiamo tutto, senza discutere”.
La contraddizione sugli esperti: “Prima dicevano che la Russia era in ginocchio”
Giordano mette in evidenza anche quella che definisce una contraddizione nei racconti degli analisti: “Gli stessi esperti che dicevano che i russi erano a corto di uomini e di divise, ora sostengono che sono la grande minaccia. Prima sembravano finiti, adesso ci dicono che ci stanno per invadere”.
Un attacco frontale al riarmo europeo e al sistema delle emergenze che, secondo Giordano, continuano a condizionare la vita dei cittadini europei.