Olimpiadi Milano-Cortina, il Quirinale ferma la Lega: ecco cosa è successo
Doveva essere un passaggio tecnico, quasi invisibile tra le righe del decreto Sport.
Si è trasformato in un caso politico di prima grandezza, destinato a lasciare strascichi pesanti nella maggioranza di governo. La Lega aveva tentato di prorogare la vita della società pubblica Infrastrutture Milano Cortina ben oltre la conclusione delle Olimpiadi invernali del 2026, fino al 31 dicembre 2033. Sette anni in più di incarichi, potere e poltrone.
Un’operazione costruita con un emendamento a firma del deputato leghista Gianangelo Bof, che parlava di “valorizzare l’esperienza maturata” dalla società. Un testo inserito all’interno del decreto Sport e arrivato in Aula con l’obiettivo di passare senza clamore. Ma così non è stato. Sul piano si è abbattuto il veto del Quirinale, che nelle ultime ore ha fatto sentire la propria voce, stoppando di fatto l’iniziativa.
L’intervento della Presidenza della Repubblica, arrivato attraverso un contatto diretto con Palazzo Chigi, ha costretto il governo a ritirare il testo all’ultimo minuto. Una decisione che non solo blocca la proroga, ma fa emergere tensioni profonde tra gli alleati, in particolare tra la premier Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini, principale sponsor dell’operazione.
Il Quirinale blocca l’emendamento che avrebbe prorogato fino al 2033 la società Infrastrutture Milano Cortina
L’idea della Lega era chiara: mantenere in vita Infrastrutture Milano Cortina ben oltre la scadenza naturale del 2026, trasformando un organismo nato per gestire i Giochi invernali in una struttura stabile, con nuove funzioni e risorse. Ma il Colle, secondo quanto trapela, ha espresso forti perplessità sul metodo e sul merito dell’iniziativa, giudicata in contrasto con il principio di temporaneità previsto per questo tipo di società pubbliche.
Come è arrivato lo stop del Colle
Tutti i dettagli e cosa accadrà ora, nella prossima pagina.