Giorgia Meloni torna all’attacco dopo giorni di tensione interna al governo e la bocciatura della Corte dei Conti sulla delibera relativa al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. In un’intervista al Tg1, la premier ha parlato con tono deciso sia della manovra economica 2026 che della riforma della giustizia, rivendicando la linea del governo e lanciando una stoccata anche ai suoi alleati.
Meloni: “Vogliamo abbassare gli affitti per le famiglie”
«Il nostro obiettivo è abbassare gli affitti per le famiglie», ha dichiarato la premier, spiegando le nuove misure in arrivo nella prossima legge di bilancio. Meloni ha chiarito che l’intento non è fare cassa sugli affitti brevi, ma riportare equilibrio nel mercato: «È evidente che se c’è la stessa tassazione per chi affitta a un turista e per chi affitta a una famiglia, si tenderà ad affittare al turista. Così gli affitti per le famiglie aumentano».
Un messaggio diretto a Forza Italia, che nelle ultime settimane aveva contestato la norma voluta da Palazzo Chigi. La leader di Fratelli d’Italia ha assicurato che la battaglia sugli affitti proseguirà anche in Parlamento, con l’obiettivo di rendere più accessibile la casa per le famiglie italiane.
Riforma della giustizia: “Una scelta storica”
Meloni ha poi affrontato il tema della riforma costituzionale appena approvata dal Senato, che introduce la separazione delle carriere dei magistrati e l’Alta Corte disciplinare. «È un’occasione storica per avere una giustizia più giusta ed efficiente», ha detto la premier. «La separazione delle carriere significa rafforzare la terzietà del giudice, mentre il sorteggio dei componenti del Csm libera la magistratura dalle correnti politicizzate».
Non sono mancate critiche all’Associazione Nazionale Magistrati (ANM): «A memoria, non ricordo una sola volta in cui la Anm sia stata favorevole a una riforma della giustizia. La loro idea è che tutto vada bene così com’è, ma non è l’idea dei cittadini».
Verso il referendum: “Non sarà su di noi, ma sulla giustizia”
Con le firme in raccolta per il referendum confermativo, Meloni ha precisato che la consultazione non riguarderà il governo: «Chi pensa che la giustizia possa migliorare voterà sì, chi crede che vada già bene voterà no. Noi arriveremo a fine legislatura e chiederemo di essere giudicati sul complesso del nostro lavoro».





















