Le divisioni interne non spaventano Meloni
Le divergenze tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini sulla politica estera sono evidenti. Il leader della Lega mantiene una linea pacifista e di attacco costante a Ursula von der Leyen, mentre Meloni si muove su un fronte più diplomatico, puntando a scardinare l’asse Parigi-Berlino e frenare l’attivismo di Emmanuel Macron.
Ma chi ha parlato con la premier assicura che “non ci sono problemi di tenuta” e che Salvini è libero di giocare il suo ruolo super-trumpiano senza mettere a rischio l’esecutivo.
Tajani rappresenta la linea europea, Meloni guarda agli Usa
Se Antonio Tajani – ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia – resta ancorato al PPE e al progetto dell’esercito comune europeo, Meloni si muove su un piano parallelo. Non rompe con l’Europa, ma costruisce un dialogo preferenziale con Trump, consapevole che la sua figura è ben vista anche a Washington.
Sul tavolo anche la partita Starlink di Musk
Tra le carte che Meloni tiene pronte da giocare con Trump c’è anche la questione dei satelliti Starlink di Elon Musk. La decisione sull’utilizzo strategico del sistema di comunicazione non verrà presa prima di maggio o giugno: una tempistica che, secondo indiscrezioni, è stata scelta proprio per avere un ulteriore elemento di trattativa con la futura amministrazione americana.