venerdì, Ottobre 31

Bollo auto 2026, cambiano le regole: nuove scadenze e pagamenti, ma il superbollo resta

Il bollo auto 2026 si prepara a cambiare, ma non per tutti. Le novità introdotte dal governo riguarderanno soltanto le vetture immatricolate dal 1° gennaio 2026, lasciando invariato il sistema per le auto già circolanti. L’obiettivo è semplificare le modalità di versamento, rendendo il pagamento più intuitivo e in linea con le abitudini dei contribuenti. Tuttavia, il tanto discusso superbollo non scompare: resterà in vigore anche per il prossimo anno.

Un sistema più semplice per le nuove immatricolazioni

Il nuovo meccanismo prevede che, al momento dell’acquisto di un’auto nuova, il proprietario dovrà versare il bollo entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione. La tassa coprirà 12 mesi di validità. Negli anni successivi, il pagamento dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione.

Ad esempio, per un’auto immatricolata il 2 maggio 2026, il primo bollo andrà pagato entro il 30 giugno 2026, mentre i rinnovi successivi avranno come scadenza il 31 maggio di ogni anno. Il sistema, già applicato in alcune regioni come la Lombardia, sarà ora uniformato a livello nazionale.

Pagamenti centralizzati e senza complicazioni

Un’altra novità riguarda i pagamenti interregionali: se il bollo viene versato in una Regione diversa da quella di residenza, non sarà necessario alcun intervento da parte del cittadino. Le amministrazioni si occuperanno di trasferire automaticamente le somme alla Regione competente, evitando errori o duplicazioni.

Fine dei pagamenti frazionati

Dal 2026 non sarà più possibile pagare il bollo a rate: la tassa dovrà essere versata in un’unica soluzione annuale. Tuttavia, il governo lascia la facoltà alle Regioni di introdurre, per alcune categorie di veicoli ancora da definire, una forma di pagamento trimestrale (ogni quattro mesi).

Stop all’esenzione per i veicoli sotto fermo amministrativo

Importante novità anche per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo: se finora erano esentati, dal 1° gennaio 2026 il bollo andrà comunque pagato. La misura punta a uniformare la tassazione e a ridurre le disparità tra automobilisti.

Il superbollo resta, nonostante le promesse

Nonostante le dichiarazioni del ministro dei Trasporti Matteo Salvini durante l’Automotive Dealer Day di maggio, il superbollo rimane attivo. La sovrattassa colpisce i veicoli con una potenza superiore a 185 kW (251 cavalli), con un’addizionale di 20 euro per ogni kW oltre la soglia. Un’imposta che produce un gettito stimato in circa 200 milioni di euro l’anno, ma che secondo molti penalizza il mercato dell’auto di lusso e sportiva.

Il ministro aveva promesso una rimodulazione della tassa, definendola “un freno all’industria automobilistica”, ma al momento nessuna modifica è stata introdotta. Il superbollo, dunque, continuerà a essere pagato anche nel 2026.

Calcolo invariato: contano Euro e kW

Il calcolo del bollo auto resta basato su classe ambientale (Euro), potenza del motore in kW e tariffa regionale. Nessuna variazione per quanto riguarda le auto elettriche, che continueranno a godere delle agevolazioni già previste a livello locale, come esenzioni o riduzioni nei primi anni di immatricolazione.

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