domenica, Luglio 20

Omicidio di Garlasco: il comunicato della Procura di Pavia e gli ultimi sviluppi nelle indagini

Omicidio di Garlasco: il comunicato della Procura di Pavia e gli ultimi sviluppi nelle indagini

A quasi due decenni dal tragico delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, in provincia di Pavia, il caso continua a suscitare forte interesse pubblico e divisioni tra opinione e giustizia. Nonostante il passare degli anni, la vicenda resta irrisolta nei suoi dettagli più oscuri, alimentando interrogativi, congetture e discussioni anche al di fuori delle aule di tribunale. Di fronte alla crescente pressione mediatica e all’amplificarsi delle opinioni non ufficiali, la Procura di Pavia ha ritenuto necessario intervenire con una nota ufficiale.

Il procuratore capo Fabio Napoleone ha rilasciato una dichiarazione volta a ribadire l’autorevolezza e l’autonomia del lavoro investigativo: “I magistrati responsabili dell’inchiesta si esprimeranno solo al termine delle attività. Qualsiasi altra affermazione che richiami la Procura, se non sostenuta da comunicazioni ufficiali, deve ritenersi priva di ogni fondamento”.

alberto stasi chiara poggi

La nuova pista del DNA “Ignoto 3”

Il fulcro delle attuali indagini ruota attorno a una traccia biologica maschile non identificata, scoperta su una garza utilizzata durante i primi rilievi sul corpo di Chiara Poggi. Questo frammento genetico, soprannominato “Ignoto 3”, rappresenta oggi il principale elemento d’interesse per gli inquirenti. Il DNA in questione è stato isolato su un campione prelevato dalla bocca della vittima e non corrisponde a nessuno dei soggetti fino a ora noti alle autorità giudiziarie.

Due le ipotesi al vaglio degli investigatori: potrebbe trattarsi di una contaminazione accidentale avvenuta durante le operazioni medico-legali, oppure – scenario ben più inquietante – della firma biologica dell’autore del delitto, rimasto fino a oggi nell’ombra. Proprio per chiarire la natura di questo elemento, la Procura ha avviato nuove analisi genetiche, affidandole alla genetista forense Denise Albani, su incarico del giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli.

I risultati preliminari e la metodologia delle indagini

La dottoressa Albani ha esaminato due diversi campioni. Il primo contiene tracce di DNA attribuibili anche a un infermiere presente durante l’autopsia, mentre nel secondo campione la traccia biologica risulta isolata, senza contaminazioni apparenti. Questo secondo reperto è ora al centro dell’attenzione investigativa.

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