domenica, Maggio 11

Omicidio Pierina Paganelli: le nuove rivelazioni ribaltano il caso 

Se da un lato la perizia sembra alleggerire la posizione di Dassilva, dall’altro emergono elementi che lo pongono nuovamente sotto i riflettori. Manuela Bianchi, la nuora della vittima, ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero aggravare la posizione dell’indagato.

Interrogata per oltre 13 ore dal pm Daniele Paci e dal capo della Squadra Mobile Marco Masia, la donna ha raccontato di aver incontrato Dassilva pochi istanti prima di trovare il cadavere della suocera. Secondo il suo racconto, l’uomo le avrebbe detto di non urlare e di mantenere la calma, perché nel garage era presente un cadavere. Inoltre, avrebbe persino suggerito alla donna chi chiamare e cosa riferire alle autorità.

Manuela Bianchi indagata per favoreggiamento

Queste dichiarazioni, però, pongono Bianchi in una posizione delicata. Inizialmente sentita come testimone, la donna è stata successivamente indagata per favoreggiamento. Durante l’interrogatorio, ha alternato momenti di forte commozione a fasi di amnesia, fornendo un racconto spesso confuso e contraddittorio.

Ma qual è il vero ruolo della nuora della vittima in questa vicenda? Possibile che stia cercando di coprire qualcuno? La sua relazione extraconiugale con Dassilva, che la suocera osteggiava con fermezza, potrebbe aver giocato un ruolo chiave nel tragico epilogo.

L’esperimento giudiziario: il test che potrebbe scagionare Dassilva

L’incidente probatorio svolto l’11 febbraio scorso è stato cruciale per valutare la compatibilità tra Dassilva e l’uomo immortalato dalla telecamera. Durante il test, l’indagato ha ripercorso lo stesso tragitto sotto l’occhio elettronico, indossando gli stessi abiti dell’uomo ripreso nel filmato: una maglia bianca, pantaloni scuri, scarpe da ginnastica e una maglietta portata con il braccio sinistro.

L’analisi ha rivelato un’incongruenza decisiva: la statura dell’indagato non coincide con quella del soggetto ripreso alle 22:17 del 3 ottobre. Un colpo pesante per l’accusa, che vede incrinarsi uno degli elementi cardine del proprio impianto probatorio.

La reazione della famiglia Paganelli

I figli della vittima, rappresentati dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, hanno espresso prudenza di fronte alle recenti novità. «Si tratta di un giudizio parziale basato su un solo elemento. Sarà necessario analizzare altri parametri come la corporatura, l’andatura e il colore della pelle del soggetto ripreso», hanno dichiarato i legali.

Ma ciò che più sconvolge la famiglia Paganelli è il coinvolgimento di Manuela Bianchi. «Le indiscrezioni sull’indagine sono difficili da metabolizzare, specialmente per quanto riguarda la posizione della signora Bianchi», hanno aggiunto i legali.

Chi è il vero assassino di Pierina Paganelli?

Le nuove rivelazioni aprono scenari inquietanti. Se Dassilva non fosse l’uomo del video, chi ha allora raggiunto il garage in quell’orario cruciale?

L’ipotesi che la nuora della vittima sapesse più di quanto dichiarato sin dall’inizio prende sempre più corpo. La sua relazione con l’indagato, il rapporto conflittuale con la suocera e il suo comportamento ambiguo dopo il ritrovamento del cadavere sollevano molti dubbi.

Gli inquirenti dovranno ora vagliare attentamente tutte le nuove prove e stabilire se Dassilva debba essere ritenuto ancora sospettato principale o se sia necessario cercare un altro responsabile. Nel frattempo, l’uomo resta in carcere, ma i suoi legali sono determinati a lottare per ottenere la sua scarcerazione.

Un caso sempre più complesso

L’omicidio di Pierina Paganelli si conferma un giallo intricato, in cui le certezze si sgretolano e nuovi sospetti emergono. L’analisi delle prove tecniche sembra scagionare Dassilva, mentre il comportamento di Manuela Bianchi apre nuovi interrogativi.

Gli sviluppi delle prossime settimane saranno determinanti per comprendere la verità dietro questo efferato delitto.

Continua a leggere per scoprire maggiori dettagli.