Il funerale in Piazza San Pietro e la sepoltura voluta dal Papa
Sabato 26 aprile, alle ore 10:00, si terrà la Messa esequiale in Piazza San Pietro. La celebrazione sarà presieduta dal Decano del Collegio Cardinalizio e vedrà la partecipazione di numerose delegazioni internazionali, rappresentanti di Stati e leader religiosi di varie confessioni. L’evento sarà trasmesso in diretta mondiale, e si prevede un’affluenza imponente.
Dopo la celebrazione, il feretro sarà accompagnato in processione verso la Basilica di Santa Maria Maggiore, un luogo particolarmente caro al Pontefice. Lì verrà sepolto in una tomba modesta, situata tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza. Anche questa scelta rispecchia l’approccio sobrio e spiritualmente profondo che ha contraddistinto l’intero pontificato di Papa Francesco.
L’enigma della macchia scura: spiegazione medico-scientifica
La comparsa della macchia scura sul volto del Pontefice ha suscitato numerose ipotesi. A fornire una prima interpretazione medica è stata la dottoressa Sabrina Anticoli, neurologa e responsabile della Stroke Unit presso l’Ospedale San Camillo di Roma. Intervistata da “Il Messaggero”, la specialista ha suggerito che il segno visibile sullo zigomo sinistro potrebbe essere stato causato da una caduta dovuta a un episodio di emiplegia transitoria.
Questa condizione neurologica si verifica quando un lato del corpo subisce una paralisi improvvisa, spesso temporanea. Nei pazienti anziani, specialmente al risveglio, può portare a perdita di equilibrio e cadute accidentali. La dottoressa Anticoli ha spiegato che “in età avanzata e in presenza di patologie neurovascolari, episodi del genere non sono infrequenti. Una caduta anche lieve può lasciare segni evidenti, soprattutto sul viso”.
Se questa ipotesi fosse confermata, si tratterebbe di un evento drammatico ma purtroppo frequente tra gli anziani affetti da disturbi neurologici. Il fatto che Papa Francesco abbia continuato ad assolvere i suoi impegni fino agli ultimi giorni della sua vita, nonostante possibili difficoltà fisiche, rappresenta un’ulteriore testimonianza della sua forza interiore e del suo impegno incondizionato.
Un’eredità spirituale che va oltre la morte
La figura di Papa Francesco rimarrà impressa nella storia della Chiesa per la sua capacità di riformare, dialogare e costruire ponti tra popoli, culture e religioni. Le sue battaglie per i migranti, per l’ambiente e per una Chiesa più inclusiva hanno lasciato un’impronta profonda e indelebile. La sua scelta di vivere con sobrietà, il suo modo diretto e umano di comunicare, e il suo costante appello alla fraternità universale hanno toccato credenti e non credenti in tutto il mondo.
Anche nel momento dell’addio, il popolo si è stretto con affetto attorno al corpo del Pontefice, rivedendo in quel volto segnato non solo i tratti della sofferenza fisica, ma anche i simboli di una vita spesa con dedizione e amore per l’umanità.