sabato, Aprile 26

Papa Francesco, interviene Vannacci sui cinque giorni di lutto nazionale

Le parole dell’europarlamentare leghista Roberto Vannacci sulla scomparsa del Pontefice

Vannacci ha espresso il suo pieno sostegno alla decisione istituzionale, sottolineando come la morte del Pontefice sia un evento eccezionale, che richiede risposte altrettanto straordinarie. “Si usa dire ‘una volta ogni morte di Papa’ – afferma – proprio perché si tratta di eventi rarissimi e di enorme significato. Per questo motivo è giusto adottare misure fuori dall’ordinario.”

Il significato del Papa oltre la religione

Uno degli argomenti centrali toccati da Vannacci riguarda l’importanza del Papa non solo come guida spirituale, ma anche come figura istituzionale e geopolitica. “Il Papa non è semplicemente il leader spirituale della religione cristiana – ha spiegato l’eurodeputato – ma è anche un capo di Stato e una figura simbolica riconosciuta a livello mondiale. La Chiesa cattolica, con oltre 2,3 miliardi di fedeli, è la confessione religiosa con il maggior numero di seguaci al mondo. Di conseguenza, la sua guida non è solo una figura religiosa, ma un’autorità morale e diplomatica di rilievo planetario.”

In questo senso, secondo Vannacci, sarebbe riduttivo e miope valutare l’importanza del Pontefice unicamente dal punto di vista religioso. “Il Papa incarna valori universali, interviene nei grandi dibattiti dell’umanità e funge da riferimento anche per molti non credenti. È perciò logico che la sua scomparsa sia considerata un lutto che va oltre i confini del Vaticano.”

Stato laico ma sensibile alla storia

Alla domanda se sia corretto che in uno Stato laico come l’Italia vengano sospese manifestazioni pubbliche come le partite di calcio per la morte del Papa, Vannacci risponde con una riflessione sul concetto stesso di laicità. “Essere uno Stato laico – dice – non significa essere insensibili alla storia e alle radici culturali di un popolo. L’Italia è un Paese in cui la presenza del cristianesimo ha inciso profondamente sul patrimonio artistico, morale e istituzionale. È dunque naturale che un evento così significativo come la morte del Pontefice venga riconosciuto e onorato anche a livello laico.”

L’eurodeputato ha poi voluto sottolineare come il cerimoniale di Stato non si muova sulla base di simpatie personali o reazioni impulsive. “Le decisioni protocollari seguono criteri ben precisi e rappresentano la risposta istituzionale a eventi rilevanti. In questo caso, la morte di Papa Francesco, avvenuta per di più nell’anno giubilare, è stata giustamente riconosciuta con un lutto nazionale di cinque giorni.”

Un Paese diviso tra simboli e polemiche

Nonostante la solennità del momento, le polemiche non sono mancate. Alcuni settori dell’opinione pubblica hanno criticato la scelta di sospendere eventi sportivi e proclamare giorni di lutto nazionale, ritenendo la decisione una forma di commistione tra Stato e Chiesa. Vannacci, tuttavia, risponde con sarcasmo e una certa vena polemica: “In questo Paese si discute sempre su tutto. C’è chi vuole la carne ben cotta e chi la preferisce al sangue. Oggi, chi aspettava di mangiare una bistecca al sangue, dovrà ingoiare un boccone amaro.”

Con questa metafora, Vannacci evidenzia il clima di polarizzazione che caratterizza spesso il dibattito pubblico italiano. “Ogni decisione genera critiche, indipendentemente dal suo contenuto. Ma in certi momenti, bisognerebbe fermarsi e riflettere sulla portata degli eventi, piuttosto che cercare a tutti i costi uno spunto per lo scontro ideologico.”

L’eccezionalità dell’anno giubilare

Un ulteriore elemento che secondo Vannacci giustifica la decisione del lutto nazionale è il contesto in cui è avvenuta la morte del Papa: l’anno giubilare. I Giubilei sono eventi straordinari per la Chiesa cattolica, che si verificano con cadenza regolare o in casi eccezionali e che attirano milioni di pellegrini a Roma da tutto il mondo. Il fatto che Papa Francesco sia morto proprio in quest’anno amplifica ulteriormente il valore simbolico della sua scomparsa.

“L’impatto di un evento del genere – ha dichiarato l’europarlamentare – va oltre i confini nazionali. È un lutto che coinvolge una comunità globale. Riconoscerlo ufficialmente attraverso i canali istituzionali non è solo un atto dovuto, ma anche una forma di rispetto verso milioni di cittadini italiani che si sentono toccati da questa perdita.”

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