mercoledì, Aprile 16

Papa Francesco, perché oggi non ce la fa: il comunicato

Monsignor Rino Fisichella: guida spirituale della celebrazione

A presiedere la messa in piazza San Pietro sarà monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Figura di riferimento nell’organizzazione degli eventi giubilari, Fisichella ha più volte sottolineato l’importanza di dedicare uno spazio specifico al mondo della salute, soprattutto dopo la dura prova rappresentata dalla pandemia di Covid-19.

Durante la celebrazione, saranno previsti momenti di preghiera per gli ammalati, per le loro famiglie e per tutti coloro che operano al loro fianco. Non mancheranno anche testimonianze di chi ha vissuto la malattia e ha trovato nella fede un sostegno fondamentale.

Una Chiesa vicina agli ultimi e ai sofferenti

Il Giubileo della Sanità si inserisce in un contesto più ampio di attenzione della Chiesa verso le fragilità umane. Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ha insistito sull’importanza di una “Chiesa in uscita”, capace di stare accanto ai poveri, agli emarginati e a chi soffre nel corpo e nello spirito.

La scelta di dedicare un’intera giornata giubilare agli ammalati e agli operatori sanitari è coerente con questa visione pastorale: un gesto concreto che evidenzia la centralità della cura come forma di amore cristiano.

Verso il Giubileo del 2025: un cammino di fede e speranza

Il cammino verso il Giubileo del 2025 continua attraverso una serie di appuntamenti che coinvolgono diverse realtà ecclesiali e sociali. Dopo gli eventi dedicati ai giovani, alle famiglie, ai catechisti e agli anziani, è ora il momento di rendere omaggio a chi si prende cura della salute altrui.

Il tema della speranza, scelto come filo conduttore del Giubileo del 2025, si riflette perfettamente nell’esperienza di chi affronta la malattia con coraggio e nella dedizione di chi assiste il prossimo con amore e professionalità.

Un Angelus diverso, ma pieno di significato

Anche se l’Angelus di Papa Francesco sarà letto da un delegato e non pronunciato in prima persona, il messaggio mantiene tutto il suo valore simbolico e spirituale. In un’epoca in cui la comunicazione digitale permette di raggiungere milioni di fedeli anche senza la presenza fisica del Papa, il gesto di inviare comunque un messaggio scritto è segno di attenzione e presenza pastorale.

Il popolo cristiano continuerà a pregare unito, anche senza la tradizionale apparizione dalla finestra del Palazzo Apostolico. La forza della parola del Papa, anche su carta, resta capace di toccare i cuori e di rafforzare la fede.

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