Governo, innalzate le misure di sicurezza per Meloni, Tajani e Salvini dopo l’omicidio di Charlie Kirk

Decisione presa in prefettura a Roma

Le misure di sicurezza attorno ai principali esponenti del governo italiano sono state ufficialmente innalzate. La premier Giorgia Meloni e i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini saranno infatti sottoposti a un livello di protezione più elevato, come stabilito al termine di una riunione tecnica in prefettura a Roma.

Il contesto internazionale e le minacce interne

L’innalzamento dei livelli di sicurezza arriva in un momento particolarmente delicato. Dopo il clamoroso omicidio di Charlie Kirk, attivista conservatore statunitense assassinato nello Utah, il Viminale ha avviato una riflessione sul rischio di emulazioni anche in Italia. A preoccupare sono inoltre le ricorrenti minacce rivolte a esponenti politici e istituzionali.

Il ruolo del ministro Piantedosi

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dato indicazioni precise ai tecnici del Viminale: verificare e aggiornare i piani di protezione per i leader di governo. L’obiettivo è rafforzare la prevenzione e ridurre ogni possibile vulnerabilità, in un clima politico e sociale che viene descritto dagli addetti ai lavori come “incandescente”.

Preoccupazione per il clima politico

La decisione arriva all’indomani delle accuse lanciate dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, che aveva definito “irresponsabili” i toni del dibattito politico. Schlein aveva avvertito che un linguaggio eccessivamente acceso rischia di alimentare ulteriormente le tensioni e creare un terreno fertile per episodi di violenza.

Prospettive e scenari futuri

Al momento non sono stati resi noti i dettagli operativi delle nuove misure di sicurezza, ma secondo fonti vicine al Viminale si tratterebbe di un potenziamento della vigilanza diretta e indiretta, con maggiore attenzione agli spostamenti pubblici e privati dei tre leader. L’innalzamento della protezione rappresenta dunque un segnale forte: il governo intende blindare i suoi vertici di fronte a una fase considerata a rischio.