Nel 2024, le due sorelle avevano rivelato al quotidiano tedesco Bild che inizialmente volevano destinare l’intera eredità a Medici Senza Frontiere. Successivamente, però, avevano cambiato idea, decidendo di ripartire la loro fortuna tra più organizzazioni benefiche.
Come spiegò Ellen: «Io e mia sorella abbiamo capito che non dovevamo aiutare una sola persona, ma molte». Nel testamento comparivano infatti istituzioni come la Christoffel Blind Mission, Unicef, la Paul Klinger Artists’ Social Welfare Organization e la Fondazione tedesca per la protezione dei pazienti.
Una scelta che rifletteva il loro impegno civile e artistico: sostenere cause sociali, sanitarie e culturali in modo diffuso e inclusivo.
Il desiderio finale: riposare per sempre insieme
Il legame delle Kessler era così profondo da includere anche il destino post mortem. Nel testamento avevano richiesto che le loro ceneri venissero conservate in un’unica urna, insieme ai resti della madre Elsa e del loro cane Yello.
Una volontà che aveva fatto discutere già in vita, ma che per loro rappresentava semplicemente la naturale conclusione di una storia vissuta a due. «È ciò che abbiamo stabilito nei nostri testamenti», aveva raccontato Ellen. «Vogliamo rimanere insieme, anche dopo».
Una vita e una morte in simbiosi
Il ritrovamento dei loro corpi ha sconvolto Germania, Italia e mondo dello spettacolo. Mentre proseguono le indagini della polizia tedesca sulle cause del decesso, emerge sempre di più il ritratto di due donne che hanno scelto di condividere tutto: successo, solitudine, gloria e destino.

















