Uno dei suoi obiettivi principali era esplorare la Transfăgărășan, considerata da molti — tra cui Jeremy Clarkson, storico volto di Top Gear — una delle strade più spettacolari al mondo. Tuttavia, ciò che doveva essere una giornata dedicata alla scoperta e all’emozione si è trasformata in una tragedia irreversibile.
L’incontro fatale con l’orsa
La mattina dell’incidente, Omar era tornato in una zona dove il giorno prima aveva avvistato degli orsi. Spinto dalla curiosità e dalla voglia di osservare gli animali da vicino, si è imbattuto in un’orsa accompagnata dai suoi cuccioli, in un parcheggio lungo la Transfăgărășan. Nonostante la presenza dei piccoli — elemento che avrebbe dovuto indicare una potenziale pericolosità — l’uomo si è avvicinato con del cibo per attirare l’animale, documentando l’interazione con il proprio telefono.
Le immagini ritrovate sul cellulare mostrano chiaramente il pericoloso avvicinamento all’orsa. In pochi istanti, l’incontro si è trasformato in tragedia: l’orsa ha reagito in modo improvviso e aggressivo, trascinando Omar in un dirupo per circa 60 metri. Le ferite riportate erano gravissime, in particolare i morsi inflitti dall’animale. Secondo fonti locali, l’uomo è morto sul colpo o poco dopo l’aggressione.
I soccorsi e il recupero del corpo
Testimoni presenti sul posto hanno immediatamente contattato i soccorsi, ma raggiungere la zona impervia dove Omar era stato trascinato si è rivelato particolarmente difficile. Gendarmi, vigili del fuoco e guardie forestali hanno lavorato insieme per recuperare il corpo dell’uomo. Dopo il recupero, è stata disposta un’autopsia da parte dell’unità forense per accertare con precisione la causa della morte.
Il direttore della Direzione Forestale di Argeș, Armand Chiriloiu, ha confermato che Omar era sceso dalla moto per dare del cibo all’orso, un comportamento estremamente rischioso e sconsigliato. Il cellulare, ritrovato sul posto, conteneva video che documentano l’approccio ravvicinato all’animale e gli attimi precedenti all’aggressione.
Il cordoglio di amici e familiari
La morte di Omar ha profondamente colpito chi lo conosceva. I messaggi di cordoglio e incredulità hanno riempito i social network, dove amici e parenti hanno voluto ricordarlo come una persona curiosa, piena di vita e con una forte passione per la scoperta del mondo. Tra le tante testimonianze, emerge quella di Monica Ranzini, che ha scritto: “Il dolore che lasci è inimmaginabile, come farò a non sentirti?”. Parole che raccontano il vuoto lasciato da una vita spezzata in modo tanto crudele quanto evitabile.
La polemica sulla gestione degli orsi in Romania.
La tragica vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica in Romania, e in particolare sulla crescente presenza di orsi nelle zone frequentate dai turisti. Secondo alcune stime, la popolazione di orsi lungo la Transfăgărășan sarebbe quattro volte superiore al numero considerato sostenibile per l’ecosistema. Questo squilibrio ha reso sempre più frequenti gli incontri tra uomo e animale, con conseguenze spesso drammatiche.
Nicu Gergely, in un post su Facebook, ha sottolineato il crescente pericolo rappresentato dagli orsi nella regione e ha criticato l’apparente immobilismo delle autorità: “Gli attacchi sono sempre più frequenti, e le autorità fanno finta di niente”. Anche Dragoș Ionescu, un esperto del territorio, ha messo in guardia dal comportamento dei turisti, spesso troppo imprudenti: “Questa strada è molto trafficata. Gente da tutta Europa viene apposta per vedere gli orsi da vicino, ma pochi rispettano le regole di sicurezza”.
Un monito per tutti: rispettare la natura
L’incidente che ha visto protagonista Omar Farang Zin non è un caso isolato, ma rappresenta un monito potente per tutti coloro che si avventurano nella natura. L’interazione tra esseri umani e animali selvatici deve essere improntata al massimo rispetto e alla prudenza. Anche se la voglia di immortalare momenti spettacolari può essere forte, è fondamentale comprendere i rischi connessi.
La fauna selvatica non è un’attrazione turistica da toccare o sfamare: ogni tentativo di interazione può essere interpretato dall’animale come una minaccia, soprattutto nel caso di madri con cuccioli. Le autorità romene, da parte loro, sono ora chiamate a rafforzare le misure di sicurezza e a sensibilizzare maggiormente i turisti, installando cartelli informativi e adottando politiche efficaci per gestire la presenza degli orsi.