Per quell’episodio Gnoli è attualmente a processo per omicidio stradale. E dopo l’incidente, il Prefetto di Ravenna gli revocò la patente.
Ora l’uomo è indagato a piede libero per il reato di omicidio colposo per la morte della turista 66enne.
Guidava la ruspa senza patente: un reato nella tragedia
Nonostante il divieto, sabato 24 maggio Gnoli era alla guida di una ruspa sulla spiaggia, in un’area dove si stavano eseguendo lavori di livellamento prima dell’inizio della stagione estiva. L’intervento, secondo le prime ricostruzioni, non era stato autorizzato né dal Comune né dalla cooperativa dei bagnini.
Le indagini ipotizzano che un singolo concessionario abbia chiesto a Gnoli di eseguire l’intervento come favore personale, senza alcun inquadramento legale. La PM Lucrezia Ciriello ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, ma sta valutando anche il reato di omicidio stradale.
Le domande che emergono dopo la tragedia
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli investigatori. Resta da chiarire chi abbia autorizzato l’uso della ruspa, se vi siano responsabilità nella gestione del tratto di spiaggia — vicino ad aree gestite da colonie marine pubbliche — e soprattutto come sia stato possibile che una persona senza patente guidasse un mezzo così pericoloso in un’area pubblica.
Nel frattempo, si attendono i risultati dei test tossicologici aggiornati su Gnoli, già al centro di un procedimento giudiziario ancora in corso.
La morte di Elisa Spadavecchia ha scosso l’intera comunità. Ma lascia anche aperti interrogativi inquietanti: quante tragedie devono ancora avvenire prima di cambiare le regole?