Oltre al dolore per la perdita, è l’inquietudine per lo stato della villa a tormentare i familiari. “Non è normale che fosse tutto pulito. C’era solo acqua. Siamo stati noi a chiamare, nessuno ci aveva avvertito. La piscina era in ordine, come se non ci fosse mai stata una festa”, ha dichiarato il padre di Simona, sottolineando anche come la figlia fosse una sportiva: “Faceva surf, beach volley, stava in acqua dalla mattina alla sera. Non è possibile che sia annegata senza che nessuno si accorgesse di nulla”.
Ipotesi droga e invito sospetto: si indaga per omicidio colposo
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti, e si attendono ora i risultati dell’autopsia sul corpo della giovane, prevista nelle prossime ore. Le indagini si concentrano anche su alcune incongruenze: secondo quanto trapelato, nessuna bottiglia alcolica sarebbe stata trovata nella villa, nonostante nel messaggio di invito si accennasse alla possibilità di bere e “portarsi un costume in caso si cadesse in piscina ubriachi”.
Un dettaglio che oggi suona come un presagio agghiacciante. Inoltre, la presenza massiccia di bottigliette d’acqua ha alimentato il sospetto, non confermato, dell’uso di MDMA, droga che provoca forte disidratazione.
La teoria: nessuno ha visto nulla, tutti hanno visto tutto
Secondo il giornalista Stefano Zurlo de Il Giornale, ospite a Morning News, si potrebbe trattare del classico caso in cui “tutti vedono tutto, ma nessuno vede niente”. “Erano le cinque del mattino, una festa con 80 persone, magari tutti alterati, nessuno ha notato Simona sentirsi male. È già successo purtroppo in altri casi”.
Famiglia devastata, attesa per l’autopsia
La famiglia Cinà ora chiede giustizia: “Non possiamo lasciarla andare senza sapere la verità”. I primi riscontri medico-legali potrebbero chiarire le cause del decesso e accendere un faro su ciò che è realmente accaduto in quella villa sul mare, dove una festa si è trasformata in tragedia.