sabato, Novembre 15

Sinner batte De Minaur e vola in finale alle ATP Finals: terzo anno consecutivo per l’azzurro

Jannik Sinner conquista la terza finale consecutiva alle ATP Finals di Torino con una prestazione di carattere, pazienza e potenza. Dopo un primo set equilibrato, l’azzurro alza il livello in modo prorompente e travolge Alex De Minaur, battuto per la tredicesima volta in carriera. Il pubblico dell’Inalpi Arena, carico sin dall’ingresso dei giocatori in campo, ha accompagnato ogni punto del numero 2 del mondo fino alla chiusura con un dritto vincente che ha fatto esplodere il palazzetto.

Un avvio combattuto, poi la prima spallata al match

L’inizio è subito intenso: game lunghissimi, scambi sopra i nove colpi e De Minaur che prova a sorprendere Sinner con aggressività in risposta. L’australiano arriva perfino a tre palle break consecutive sull’1-1, ma l’italiano rimonta con una combinazione di servizio e coraggio, annullando tutto con un ace e un dritto forzato.

Nel prosieguo del primo set è De Minaur a costruire le occasioni più pericolose, salvando cinque palle break grazie alla sua solita difesa elastica. Sinner, però, cresce alla distanza: sul 5-5 spinge con convinzione, costruisce un punto magistrale e alla ottava palla break piazza la zampata decisiva. Poco dopo, un dritto largo dell’australiano consegna all’azzurro il 7-5.

La svolta: sei game consecutivi e dominio totale

L’avvio del secondo set riscrive completamente l’inerzia. Sinner parte con tre palle break di fila e chiude con un passante di rovescio lungolinea in corsa: un colpo che accende l’Inalpi Arena e spegne la fiducia di De Minaur.

Dal 4-5 del primo parziale Sinner mette in fila sei game consecutivi: risposte profonde, colpi da fondo devastanti, gestione perfetta delle traiettorie. L’australiano prova a resistere, arriva persino alla quarta palla break sul 4-1, ma Sinner la cancella con un ace da campione e poi chiude il game con una prima imprendibile.

Nel frattempo sugli schermi dell’Arena appare Carlos Alcaraz, accolto da un boato. Lo spagnolo è appena arrivato per preparare la semifinale serale: una presenza che sa tanto di anticipazione per quella che potrebbe essere una finale da sogno.

Un lampo inatteso: De Minaur si procura una palla break, ma Sinner la cancella immediatamente con un ace che taglia il campo come una frustata. L’azzurro allunga fino al 5-1, mentre l’australiano scuote la testa e gesticola, nervoso e sempre più consapevole del divario che si è creato. Intanto sugli schermi dell’Arena appare Carlos Alcaraz: lo spagnolo ha iniziato il riscaldamento per la semifinale serale contro Auger-Aliassime, annunciando un finale di giornata tutto da vivere.

Il pubblico, i tifosi e la spinta decisiva

L’atmosfera è quella delle grandi occasioni: «Bravo Jan», «Bravissimo, toro», risuona a ogni colpo vincente. In tribuna, oltre al fratello Mark, ci sono volti noti come Luciano Ligabue e Pierfrancesco Favino, protagonista del film tennistico “Il Maestro”. La spinta del pubblico accompagna l’azzurro anche nei game più delicati, dove il servizio torna a essere un’arma fondamentale: quattro punti diretti in un solo game e un livello di precisione altissimo nei momenti chiave.

Il finale: Sinner chiude da fuoriclasse

Sul 5-1 l’azzurro serve per la vittoria. De Minaur ci prova ancora, si spinge a rete, chiude una volée difficile, ma è solo un’illusione. Sinner rimane glaciale: costruisce il punto, apre il campo e con un dritto vincente mette il sigillo sulla partita.

Il punteggio finale, 7-5 6-2, racconta una semifinale che si è trasformata da battaglia a dimostrazione di forza. Sinner vince la sedicesima partita consecutiva a Torino senza perdere un set e si qualifica alla sua terza finale di fila alle ATP Finals, confermandosi uno dei dominatori assoluti del circuito indoor.

Ora la finale: Alcaraz o Auger-Aliassime

L’ultimo ostacolo per il titolo sarà deciso dal confronto tra Carlos Alcaraz e Felix Auger-Aliassime. Una rivincita con lo spagnolo avrebbe un valore speciale, mentre con il canadese sarebbe un inedito di alta intensità.

Di certo, però, Sinner arriva alla finale nella miglior condizione possibile: solido, aggressivo, continuo e sostenuto da un palazzetto che sembra giocare insieme a lui. Torino è pronta a vivere un’altra notte da brividi.

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