Il Movimento 5 Stelle scivola all’11,6%, segnando una perdita netta rispetto al 15,6% dell’anno precedente. Forza Italia cresce al 9,5% e supera la Lega, che si ferma all’8,8%, in calo rispetto all’11,2% del 2024. Cresce Alleanza Verdi-Sinistra al 6,3%, mentre Italia Viva (2,3%) e Azione (2,3%) chiudono il quadro, entrambe sotto il 3%.
I ministri più apprezzati
Tra i componenti del governo, Antonio Tajani si conferma anche come ministro con il gradimento più alto, al 34,2%. A seguire troviamo Matteo Piantedosi (Interni) con il 32,2%, Guido Crosetto (Difesa) con il 31,9%, Gilberto Pichetto (Ambiente) con il 30% e Giancarlo Giorgetti (Economia) con il 29,4%.
I governatori più amati
Nel panorama delle Regioni, il governatore del Veneto Luca Zaia si conferma il più amato d’Italia con un impressionante 68,65% di gradimento. A seguire Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) con il 63%, Vincenzo De Luca (Campania) con il 56,5%, Roberto Occhiuto (Calabria) con il 56% e Marco Bucci (Liguria) con il 54%.
Le priorità degli italiani
Il rapporto evidenzia anche i temi più discussi dagli italiani sul web e sui social nel primo trimestre del 2025. In cima alle preoccupazioni si trova l’economia (25,2%), seguita dalla sanità (19,5%), dalla guerra e politica estera (15,5%), dal lavoro (14,1%) e dall’ambiente (7%).
Il sentiment negativo più elevato riguarda proprio la guerra, con l’87,6% delle interazioni segnate da toni preoccupati o critici. Seguono ambiente (72,5%) e sanità (71,7%), a dimostrazione di come il benessere e la sicurezza continuino a essere centrali nelle priorità dei cittadini.
Il commento degli analisti: un equilibrio fragile
Tiberio Brunetti
, fondatore di Vis Factor, ha commentato i risultati sottolineando che “nonostante il calo di consenso, il governo Meloni arriva a metà legislatura in buona salute, grazie a una coalizione che tiene, in parte anche grazie all’attivismo della Lega e alla crescita di Forza Italia”.
Tuttavia, aggiunge Brunetti, “l’arretramento di Meloni è un campanello d’allarme: il centrodestra dovrà dimostrare di saper trasformare la stabilità politica in risultati concreti per i cittadini. Le polemiche interne alla maggioranza potrebbero diventare un rischio, come già accaduto in passato a coalizioni simili”.
Per quanto riguarda il centrosinistra, la situazione appare ancora frammentata. “Il crollo del M5S e la difficoltà di sintesi tra partiti come Italia Viva e Azione lasciano Schlein e il PD soli, incapaci di costruire un’alternativa credibile. Servirebbe una novità capace di cambiare le carte in tavola, ma oggi non si intravede nulla all’orizzonte”.