Secondo molti analisti, la flessione sarebbe legata a una crescente pressione internazionale e interna su temi come spesa militare, gestione dei fondi PNRR e rapporti con l’UE.
Partito Democratico ancora in calo
Prosegue anche la lieve discesa del Partito Democratico, guidato da Elly Schlein, che perde lo 0,3% e si ferma al 22,4%.
È la terza settimana consecutiva in calo per i dem, che faticano a consolidare una linea unitaria e riconoscibile all’interno del campo progressista.
Movimento 5 Stelle in ripresa
La vera sorpresa della settimana è rappresentata dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che guadagna lo 0,6% e risale al 12,7%. In alcuni sondaggi, il M5S supera anche il 13%. Un risultato che riaccende le ambizioni pentastellate e rilancia il Movimento nel dibattito politico estivo.
Crisi nera per Italia Viva, cresce solo Azione
Italia Viva
di Matteo Renzi crolla all’1,9%, segnando il peggior dato dalla nascita del partito.
Il cosiddetto Terzo Polo complessivamente perde terreno e tocca il 5,2% (-0,3%). Leggerissima crescita solo per Azione (+0,1% al 3,3%) e Noi Moderati (+0,1% allo 0,9%).
Tutti i dati della Supermedia (3 luglio 2025)
- Fratelli d’Italia: 29,1% (−0,8%)
- Partito Democratico: 22,4% (−0,3%)
- Movimento 5 Stelle: 12,7% (+0,6%)
- Forza Italia: 8,9% (−0,1%)
- Lega: 8,6% (+0,2%)
- Verdi/Sinistra: 6,3% (−0,2%)
- Azione: 3,3% (+0,1%)
- Italia Viva: 1,9% (−0,3%)
- +Europa: 1,8% (−0,1%)
- Noi Moderati: 0,9% (+0,1%)
Coalizioni: centrodestra in calo ma ancora avanti
- Centrodestra: 47,3% (−0,7%)
- Centrosinistra: 30,5% (−0,5%)
- M5S: 12,7% (da solo)
- Terzo Polo: 5,2% (−0,3%)
- Altri: 4,3% (+0,9%)
Prospettive per l’autunno
Con la Supermedia aggiornata al 3 luglio, basata su rilevazioni di Demopolis, Ipsos, Ixè, SWG e Tecnè, si apre una fase delicata.
L’autunno vedrà nuove elezioni amministrative e il quadro attuale suggerisce un’estate di riposizionamenti strategici. Meloni rimane in testa ma dovrà mantenere il distacco, mentre Conte cercherà di capitalizzare la rimonta. Il PD dovrà ritrovare identità, mentre Renzi e Calenda potrebbero dover ripensare l’intero progetto centrista.