sabato, Aprile 19

Sondaggio Dire-Tecnè, paura per Schlein: c’è il sorpasso

Giuseppe Conte sorpassa Elly Schlein nei sondaggi: scossone nel Partito Democratico

Il panorama politico italiano è in fermento dopo la diffusione degli ultimi dati di un sondaggio Dire-Tecnè, che ha evidenziato un clamoroso sorpasso: Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha superato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, in termini di popolarità. Il risultato, che ha colto di sorpresa molti osservatori, segna un momento cruciale per gli equilibri interni al centrosinistra e potrebbe avere importanti ripercussioni nelle strategie future delle due principali forze politiche dell’opposizione.

Secondo il sondaggio, Conte raggiunge una percentuale di gradimento del 30,2%, superando di misura la Schlein, che si attesta al 30%. Un distacco apparentemente minimo, ma che assume un peso simbolico notevole, soprattutto considerando che la segretaria dem ha perso 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente. Un dato che non può essere ignorato all’interno del Nazareno, dove già si avvertono segnali di malcontento e tensione.

Conte in ascesa: il profilo da “maratoneta” politico

L’ex Presidente del Consiglio sembra aver intrapreso una marcia costante e determinata, riuscendo a ritagliarsi un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico. Giuseppe Conte appare oggi come una figura in grado di catalizzare consensi, soprattutto tra l’elettorato progressista e pacifista. La sua opposizione coerente e decisa al riarmo, espressa più volte al Parlamento Europeo, ha rafforzato la sua immagine di politico in controtendenza rispetto alle linee tradizionali.

Un altro evento che ha inciso notevolmente sulla sua popolarità è stata la partecipazione alla manifestazione pacifista ai Fori Imperiali, organizzata per ribadire il no del Movimento 5 Stelle all’invio di armi in Ucraina. Un’iniziativa che ha suscitato ampio dibattito ma che ha permesso a Conte di parlare direttamente a una parte dell’elettorato che si sente poco rappresentata dalle posizioni ufficiali del governo e, talvolta, anche dallo stesso Partito Democratico.

Il M5S detta la linea, il PD rincorre

Negli ultimi mesi, il ruolo di “traino” assunto dal Movimento 5 Stelle è sempre più evidente. Sono numerosi gli episodi in cui le proposte politiche e le iniziative legislative partono dai pentastellati e trovano poi il sostegno, spesso riluttante, dei dem. L’esempio più lampante è quello della mozione a favore della Palestina (pro-Pal), scritta dai 5 Stelle e successivamente firmata anche dai deputati del Partito Democratico. Il tutto, però, senza un confronto interno, senza un dibattito nei gruppi parlamentari, con decisioni calate dall’alto che hanno ulteriormente alimentato le frizioni tra le varie anime del partito.

Elly Schlein, infatti, si trova spesso nella difficile posizione di dover conciliare l’anima radicale e movimentista del suo elettorato con la componente riformista e moderata del partito, che non sempre condivide le scelte strategiche imposte dalla segreteria. Questa tensione interna sta minando la solidità del PD e potrebbe spiegare, almeno in parte, la perdita di consensi registrata negli ultimi sondaggi.

Una leadership in bilico: le difficoltà di Elly Schlein

La segretaria del Partito Democratico, pur mantenendo un profilo visibile e una presenza costante nel dibattito politico, sembra soffrire il confronto con Conte, che negli ultimi tempi ha mostrato una maggiore capacità di incidere sull’agenda pubblica. Schlein si trova stretta tra l’esigenza di costruire un’alleanza larga con il M5S e il timore di perdere il controllo del partito, frammentato tra correnti storiche e nuove sensibilità politiche.

Il prezzo politico di questo equilibrio instabile è evidente. Il calo nei sondaggi potrebbe essere il sintomo di una leadership percepita come debole, incapace di imporre una visione chiara e condivisa. A tutto ciò si aggiungono i continui attacchi da parte dell’ala riformista, sempre più insofferente alle scelte unilaterali della segreteria.

Giorgia Meloni osserva e sorride: il primato incontrastato della premier

Mentre nel campo progressista si consumano queste tensioni e rivalità, Giorgia Meloni continua a mantenere saldamente il comando nella classifica della popolarità dei leader politici italiani. La presidente del Consiglio si attesta al 46,3%, un dato che testimonia un consenso ancora molto solido tra gli elettori. Un margine ampio, che la pone ben al di sopra di tutti gli altri protagonisti della scena politica.

La leader di Fratelli d’Italia può permettersi di osservare con un certo distacco le dinamiche interne dell’opposizione, consapevole che la frammentazione nel campo progressista rappresenta un vantaggio per la sua maggioranza. Ogni punto percentuale perso da Schlein o da Conte si traduce in una minore pressione politica sull’esecutivo, rafforzando indirettamente la posizione di Meloni.

Il futuro del centrosinistra: tra alleanze e rivalità

Il risultato del sondaggio Dire-Tecnè rappresenta un campanello d’allarme per il centrosinistra, che dovrà necessariamente interrogarsi sulla propria identità e sulle modalità con cui costruire un’alternativa credibile al governo Meloni. Il sorpasso di Conte su Schlein non è solo una questione di numeri: è l’indicatore di un cambiamento nei rapporti di forza interni e potrebbe influenzare le scelte strategiche in vista delle prossime elezioni europee e politiche.

Il nodo centrale resta quello dell’unità. Senza un progetto comune, senza una visione condivisa, ogni alleanza rischia di essere solo un fragile compromesso, destinato a cadere alla prima difficoltà. Conte sembra voler assumere un ruolo guida, ma la compatibilità con il Partito Democratico resta tutta da verificare. Schlein, da parte sua, dovrà dimostrare di saper gestire il suo partito e di non farsi schiacciare dal peso del Movimento 5 Stelle.

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