martedì, Novembre 11

Garlasco, nuove analisi sulle impronte: cosa rivelano i rilievi del perito della Gip

Nel caso Garlasco, a distanza di 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, emergono nuovi dettagli dalle analisi disposte nell’incidente probatorio sull’indagato Andrea Sempio. Secondo il nuovo perito nominato dalla Gip, Giovanni Di Censo, due delle impronte digitali repertate sulla porta d’ingresso della villetta sono riconducibili a Marco Poggi, fratello della vittima, e a un operatore intervenuto sul posto. Nessun elemento, dunque, che modifichi le precedenti ricostruzioni investigative.

Le sei impronte rinvenute su una confezione di cereali in cellophane e su un sacchetto della spazzatura, invece, appartengono alla stessa Chiara. Risultati che confermano quanto già accertato nelle fasi iniziali dell’indagine del 2007.

Il perito: “Nessun elemento nuovo rispetto alle ricostruzioni originali”

Il lavoro del perito Di Censo, svolto su materiale acquisito nell’incidente probatorio richiesto dalla Procura, non aggiunge elementi che cambino il quadro ricostruttivo. L’analisi delle impronte – un tassello spesso evocato nei dibattiti sul caso – non modifica l’impianto probatorio storicamente noto e non introduce nuovi profili che possano essere attribuiti a terzi o allo stesso Sempio.

Il nodo Sempio e il nuovo filone d’indagine su presunte corruzioni

Accanto all’esame tecnico sulle impronte prosegue anche il filone d’inchiesta bresciano che vede indagati l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti e Giuseppe Sempio, padre di Andrea. Alla base, un appunto con scritto: “Venditti gip archivia X 20.30 euro”, interpretato dagli inquirenti come possibile riferimento a una presunta somma di denaro versata per influenzare l’archiviazione della posizione di Sempio.

L’ipotesi è stata però fermamente smentita dallo stesso Giuseppe Sempio, che sostiene che quella cifra si riferisse alle spese per il pool difensivo dell’epoca, composto dagli avvocati Lovati, Grassi e Soldani. Proprio questi professionisti potrebbero essere convocati nelle prossime settimane per chiarire la natura di quel pagamento.

Lovati: “Non voglio sapere se sono indagato”

Nel frattempo, l’avvocato Massimo Lovati, storico difensore di Andrea Sempio, ha dichiarato di non voler intraprendere alcuna iniziativa personale per verificare un suo eventuale coinvolgimento nel procedimento bresciano. «», ha dichiarato, prendendo le distanze da ogni polemica.

Un caso che continua a far discutere

A quasi vent’anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco resta uno dei più complessi e controversi della cronaca italiana. Le nuove analisi tecniche ordinate dalla Gip, almeno per ora, non apportano elementi tali da modificare gli scenari già noti. Tuttavia, il filone bresciano su presunte interferenze giudiziarie mantiene vivo l’interesse mediatico e potrebbe aprire nuovi scenari investigativi.

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