Sport in lutto, se ne andato un mito
Se ne è andato così, senza rumore, come sempre. Ma con lui se ne va una scuola antica di presenza, un’idea di dedizione silenziosa, una forma alta di amicizia.
Fabrizio Borra, il fisioterapista silenzioso che ha curato i corpi e ascoltato le anime
Fabrizio Borra non era il tipo da cercare i riflettori. Preferiva restare sullo sfondo, sempre un passo indietro rispetto ai protagonisti.
Eppure, la sua presenza era essenziale, quasi magnetica. Non si imponeva mai, entrava nella vita degli altri con discrezione, con il rispetto profondo di chi conosce il dolore e sa che non va mai forzato. Non era né psicologo né sacerdote, ma aveva una sensibilità rara: sapeva quando parlare, e soprattutto sapeva quando tacere. I suoi silenzi erano terapeutici quanto le sue mani esperte, che sapevano ascoltare il corpo come pochi altri. .
La perdita di un punto di riferimento
Il 10 maggio 2025, a 64 anni, è morto a Forlì Fabrizio Borra, uno dei fisioterapisti più stimati in Europa. Non solo per le sue competenze tecniche, ma per la profonda umanità con cui svolgeva il suo lavoro. Era nato a Brescia nel 1961, ma da tempo aveva scelto l’Emilia-Romagna come sua casa: una terra che per lui non era solo un luogo fisico, ma un rifugio dell’anima. A Forlì aveva costruito non solo il suo studio, ma anche un laboratorio umano dove accoglieva sportivi, artisti e persone comuni.
Una leggenda silenziosa nel mondo dello sport
Nel mondo dello sport, il nome di Fabrizio Borra è sinonimo di fiducia e rinascita. Una delle storie più toccanti è quella con Marco Pantani. Dopo il terribile incidente alla Milano-Torino del 1996, fu proprio Borra ad aiutare il “Pirata” a tornare in sella, restituendogli non solo il corpo, ma anche un pezzo di sé stesso. Non lo abbandonò neppure quando il ciclismo era ormai un ricordo per Pantani. Questo atteggiamento lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera: non era lì solo per curare, ma per accompagnare, per esserci.
Negli anni ha seguito atleti di calibro internazionale: Fernando Alonso, Michael Schumacher, Andrea Dovizioso. Nel ciclismo ha messo le sue mani esperte a disposizione di campioni come Mario Cipollini, Paolo Bettini, Elia Viviani, e più recentemente Tadej Pogacar, dopo la dura caduta alla Liegi-Bastogne-Liegi del 2023.