I fratelli Dino e Franco Ramponi, assistiti dagli avvocati Fabio Porta e Domenico Esposito, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti alla giudice per le indagini preliminari. Entrambi sono indagati per strage, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di esplosivo.
Maria Luisa Ramponi è ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Borgo Trento. Tra i 27 feriti complessivi, due carabinieri restano in ospedale: uno al Centro grandi ustionati in condizioni vigili e stabili, l’altro in terapia intensiva cardio-toraco-vascolare con quadro clinico stazionario.
La versione difensiva e la linea della procura
In un colloquio con il difensore, Dino Ramponi avrebbe sostenuto di trovarsi nei campi al momento dell’esplosione, dichiarandosi estraneo al fatto. La procura, però, ha parlato sin dall’avvio delle indagini di un’azione premeditata. La ricostruzione dovrà stabilire tempi e modalità di preparazione dell’innesco e l’eventuale coinvolgimento dei singoli.
Gli inquirenti analizzeranno reperti, dispositivi e immagini utili, incluse eventuali riprese di impianti nelle vicinanze, per verificare movimenti e preparativi nelle ore precedenti.
Il quadro che si delinea
I primi esiti medico-legali fissano un punto fermo sulle cause del decesso dei tre militari, mentre la cornice investigativa resta in evoluzione: accertamenti tecnici, testimonianze e documentazione operativa saranno decisivi per definire responsabilità individuali e catena degli eventi.