La provincia più vicina all’epicentro è quella di Reggio Calabria, distante circa 70 chilometri. Seguono Acireale (81 km), Messina (84 km), Catania (88 km) e Siracusa (89 km). Numerose le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco, anche se, al momento, non si registrano danni a persone o cose.
Una zona ad alta pericolosità sismica
La zona del Mar Ionio meridionale, come ricordano gli esperti dell’Ingv, si trova nei pressi dell’area calabro-sicula, una delle più sismicamente attive d’Italia. La mappa della pericolosità sismica nazionale conferma che si tratta di una regione ad alto rischio, dove eventi come quello della scorsa notte non sono rari.
Nonostante la scossa abbia causato preoccupazione tra la popolazione, la magnitudo non è stata tale da attivare il sistema di allerta tsunami. La soglia minima per l’attivazione del Centro Allerta Tsunami è fissata a magnitudo 5.5, ben al di sopra del valore registrato in questo evento.
Nessun danno, ma la terra resta instabile
Al momento, le autorità non segnalano feriti né danni materiali. Tuttavia, la scossa ha riacceso l’attenzione sulla fragilità sismica del territorio e sulla necessità di continuare a investire in prevenzione e sicurezza, specialmente nelle zone più esposte.
Resta alta l’attenzione da parte della Protezione Civile e degli enti di monitoraggio sismico, che continuano a osservare l’area per eventuali nuove repliche o evoluzioni del fenomeno.