Il fenomeno si inserisce in un contesto geologico complesso, dato che la Grecia è una delle aree a più alta sismicità d’Europa, situata al confine tra la placca euroasiatica e quella africana.
Prevedere i terremoti: il nodo irrisolto dei precursori sismici
L’evento riporta d’attualità il tema dei cosiddetti precursori sismici, ovvero quelle variazioni chimico-fisiche che potrebbero – in teoria – anticipare l’arrivo di un terremoto. Tra queste, come riporta 3BMeteo, negli ultimi decenni si è discusso del gas radon, così come dell’aumento anomalo di metalli pesanti nel suolo, come ferro, vanadio, arsenico e cromo.
Prima del terremoto di Amatrice del 2016, per esempio, alcune analisi indicavano una crescita anomala nella concentrazione di questi elementi già mesi prima del sisma. Tuttavia, la comunità scientifica non ha ancora identificato parametri universalmente affidabili e la previsione precisa di un terremoto resta tuttora impossibile.
Monitoraggio attivo e aggiornamenti continui
I cittadini possono seguire l’evoluzione dell’attività sismica in tempo reale tramite apposite sezioni sui portali meteo o sui siti ufficiali di monitoraggio geofisico. La zona di Chalandrítsa e l’intera Grecia continueranno a essere osservate attentamente dai sismologi nelle prossime ore.