sabato, Luglio 26

“Von der Leyen si scusi, Putin non c’entra con la sfiducia”: l’eurodeputato Piperea minaccia querela

Il caso esplode a Bruxelles: accuse di interferenze e richiesta di prove

“Scuse o querela”: non usa mezzi termini l’eurodeputato romeno del gruppo Ecr (Conservatori e Riformisti Europei), Gheorghe Piperea, che respinge con forza le accuse di essere stato “ispirato” da Vladimir Putin nella presentazione della mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen. L’eurodeputato ha dato un ultimatum di sette giorni alla presidente della Commissione europea: fornire prove concrete o scusarsi pubblicamente. In caso contrario, Piperea minaccia “azioni legali per danni presso la Corte di Giustizia Ue, coinvolgendo anche i portavoce della Commissione”.

La lettera aperta: “Accuse false e infondate”

Nella sua dura missiva, Piperea accusa la von der Leyen di diffondere “informazioni false” e definisce le dichiarazioni dell’esecutivo Ue e del portavoce Thomas Regnier come “basate su studi non indipendenti”. Secondo l’eurodeputato, le analisi che parlano di un’ingerenza russa nella mozione di censura sarebbero “influenzate dall’esecutivo europeo e finalizzate a screditare il dissenso politico”.

Piperea rivendica inoltre la piena legittimità democratica della sua iniziativa, motivata dallo scandalo Pfizergate, definito “una grave lesione alla verità e alla dignità dei cittadini europei”.

Fidanza (FdI): “Chi accusa porti le prove”

Sulla vicenda è intervenuto anche Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo. In una nota, ha dichiarato: «Leggo che un portavoce della Commissione sostiene che dietro la mozione ci siano i russi. Noi non l’abbiamo né firmata né votata, ma ci aspettiamo che ci siano evidenze a supporto di un’affermazione così grave. In caso contrario, bollare ogni iniziativa di dissenso come propaganda russa, senza fornire prove, è illiberale».

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