Un amore lungo nove anni: così Celeste Pin divenne simbolo della Fiorentina
Il mondo del calcio è sotto shock per la tragica notizia che ha colpito una delle icone storiche della Fiorentina. Celeste Pin, ex difensore viola, si è tolto la vita a 64 anni nella sua abitazione di Firenze. Il dramma è avvenuto martedì 22 luglio e la notizia è stata confermata da fonti locali e dal Corriere Fiorentino.
Il ritrovamento e le prime indagini
Secondo le prime ricostruzioni, a dare l’allarme è stato un parente che non riusciva più a contattarlo. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 e la polizia, ma per l’ex calciatore non c’è stato nulla da fare.
Al momento non sono chiari i motivi che avrebbero spinto Celeste Pin a compiere un gesto così estremo. La famiglia, profondamente sconvolta, ha chiesto silenzio e rispetto in queste ore drammatiche. Solo nelle prossime ore saranno resi noti ulteriori dettagli sull’accaduto.
«Nove anni giocati con la maglia viola mi hanno coinvolto emotivamente al punto da farmi diventare tifoso. È il più bel regalo che il destino mi potesse riservare», diceva in un’intervista recente. E Firenze oggi lo piange come uno di famiglia.
Il Presidente Commisso, sua moglie Catherine, il Direttore Generale Alessandro Ferrari, il Direttore Sportivo Daniele Pradè, Mister Pioli e tutta la Fiorentina, si uniscono al dolore della famiglia Pin ed esprimono le più sentite condoglianze per la scomparsa di Celeste💜 pic.twitter.com/vDVWfCu5Dg
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) July 22, 2025
La finale maledetta con la Juventus e il giuramento d’amore ai viola
Il 16 maggio 1990 resterà per sempre nella memoria dei tifosi viola. La finale di Coppa Uefa contro la Juventus: un gol irregolare di Casiraghi convalidato dall’arbitro Aladren fece esplodere la rabbia di Pin negli spogliatoi. «Casiraghi mi ride in faccia e mi dice: “Ricordati che noi siamo la Juve…”. Da allora, sono più viola che mai», raccontava con orgoglio Celeste, simbolo di lealtà e appartenenza.
Dagli esordi a Perugia alla consacrazione in viola
La sua carriera comincia nel Perugia, dove debutta in Serie A il 16 dicembre 1979 proprio contro la Juventus. Nell’estate 1982 arriva a Firenze per sostituire un colosso come Vierchowod e affiancare il genio di Passarella. Pin, più tecnico e meno esplosivo, si fa apprezzare per intelligenza tattica e dedizione.
Il primo gol in maglia viola arriva il 28 novembre 1982 contro il Verona (1-1 al Franchi). Nel 1983-84 è tra i pilastri della difesa insieme a Renzo Contratto, in una squadra votata all’attacco che chiude con il terzo miglior piazzamento. Memorabile anche il gol al Boavista in Coppa Uefa, sotto la Curva Fiesole: un boato inutile per il risultato, ma eterno nel cuore dei tifosi.
Dopo Firenze, un legame mai spezzato
Dopo nove stagioni lascia i viola per Verona e poi Siena, dove chiude la carriera. Ma Firenze resta casa: Pin diventa presenza fissa nelle iniziative del Museo Fiorentina e delle Glorie Viola, raccontando con passione storie di calcio e di vita. Oggi, chi lo ha conosciuto ricorda non solo il calciatore, ma l’uomo: gentile, ironico, innamorato del calcio e della sua città adottiva.
Con Celeste Pin se ne va un pezzo di storia della Fiorentina, ma il suo cuore viola continuerà a battere per sempre nel ricordo dei tifosi.