mercoledì, Luglio 23

Enrico Ruggeri contro l’annullamento del concerto di Gergiev: “Un abominio culturale”

Le parole di Enrico Ruggeri dopo la decisione

Una nuova polemica scuote il mondo della musica italiana. Enrico Ruggeri ha espresso il proprio disappunto per l’annullamento del concerto del maestro russo Valery Gergiev, previsto alla Reggia di Caserta. L’artista ha commentato la vicenda con un post diretto e critico, definendo la scelta «un abominio culturale e un autogol». Parole che hanno riacceso il dibattito sul rapporto tra arte, politica e libertà di espressione.

Un contesto di crescente tensione culturale

Secondo Ruggeri, la decisione di cancellare il concerto rappresenta un segnale preoccupante, legato alla tendenza a escludere artisti per motivi politici o per la loro provenienza geografica. Una dinamica che, a suo avviso, si è accentuata negli ultimi anni e che rischia di trasformare la cultura in un terreno di scontro ideologico. Il cantautore ha sottolineato anche il silenzio di molti artisti, che interpreta come effetto di un clima in cui prendere posizione può avere conseguenze sulla carriera e sull’immagine pubblica.

Il caso Gergiev: il motivo dell’annullamento

L’evento, che avrebbe visto protagonista il celebre direttore d’orchestra russo, è stato ufficialmente annullato per motivi organizzativi. Tuttavia, diverse fonti hanno parlato di pressioni istituzionali, legate alla vicinanza di Gergiev al governo russo. Negli ultimi anni, il musicista è stato al centro di numerose polemiche e di esclusioni da festival e stagioni concertistiche in Europa, proprio per le sue posizioni politiche. Questo ha alimentato un ampio dibattito sul confine tra valutazione artistica e responsabilità etica.

“Un autogol culturale”: la critica di Ruggeri

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