martedì, Settembre 9

Ucraina, attacco all’oleodotto Druzhba: incendio e danni enormi. L’Europa trema

Secondo quanto riportato da Sky News, il comandante delle forze droni ucraine Robert Brovdi ha annunciato che i velivoli senza pilota di Kiev hanno colpito l’oleodotto Druzhba nella regione russa di Bryansk. L’attacco avrebbe provocato un incendio di vaste proporzioni e “danni ingenti” a una delle infrastrutture più strategiche di Mosca.

Cos’è il Druzhba e perché è cruciale

Il Druzhba (in russo “Amicizia”) è uno dei più grandi oleodotti al mondo e rappresenta una arteria vitale per le esportazioni di greggio russo. La condotta attraversa diverse regioni strategiche e garantisce rifornimenti a Ungheria e Slovacchia, due paesi che – pur appartenendo all’Unione Europea e alla Nato – continuano a importare petrolio da Mosca. Questo perché l’Ue ha interrotto i flussi diretti a seguito delle sanzioni, ma ha concesso deroghe proprio a Budapest e Bratislava. Colpire il Druzhba significa quindi non solo danneggiare la Russia, ma anche mettere sotto pressione partner europei considerati vicini al Cremlino.

Il silenzio di Mosca e le prime reazioni

 

Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte del Cremlino. Le autorità russe non hanno commentato l’attacco all’oleodotto, preferendo riferire di un presunto raid alla raffineria di Ilsky, nella regione di Krasnodar. Se l’attacco al Druzhba venisse confermato, rappresenterebbe uno dei colpi più significativi inferti da Kiev alle infrastrutture energetiche russe dall’inizio della guerra.

Il silenzio di Mosca potrebbe essere legato alla volontà di non mostrare vulnerabilità su un’infrastruttura tanto simbolica quanto strategica. Dall’altro lato, il governo ucraino sembra voler inviare un messaggio chiaro: nessun asset energetico russo è al sicuro.

L’obiettivo dell’Ucraina

Negli ultimi mesi Kiev ha intensificato gli attacchi con droni contro raffinerie, depositi e infrastrutture energetiche russe. L’obiettivo è indebolire la capacità del Cremlino di finanziare il conflitto grazie agli introiti derivanti dalle esportazioni di gas e petrolio. Il colpo al Druzhba, se confermato, avrebbe un doppio valore: militare ed economico.

  • Militare, perché limita le risorse russe per sostenere l’apparato bellico;
  • Politico, perché mette in difficoltà governi europei come quello ungherese e slovacco, spesso accusati di avere posizioni troppo concilianti con Mosca.

Implicazioni per l’Europa

Per l’Europa centrale l’attacco all’oleodotto apre scenari di forte incertezza. Se i flussi di greggio verso Budapest e Bratislava dovessero ridursi, le conseguenze potrebbero essere immediate: aumenti dei prezzi, instabilità energetica e tensioni politiche interne all’Unione Europea. La mossa di Kiev potrebbe dunque accelerare la discussione sulle forniture alternative e sul livello di sostegno che l’Ue dovrà continuare a garantire all’Ucraina.

Un cambio di passo?

Il presunto attacco al Druzhba segna una svolta potenzialmente storica. Non si tratta solo di un raid militare, ma di un colpo al cuore dell’economia russa e a un nodo nevralgico dei rapporti energetici tra Mosca e l’Europa. Per la prima volta dall’inizio della guerra, la partita energetica appare come un fronte tanto decisivo quanto quello sul campo di battaglia. Ora resta da capire come reagirà il Cremlino e se l’Europa riuscirà a tenere la linea comune di fronte a un conflitto che tocca sempre più da vicino i suoi interessi strategici.

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