Il caso Garlasco continua a produrre colpi di scena e nuove ombre, con dichiarazioni che alimentano ulteriormente un quadro già complesso. Ospite a “Dritto e Rovescio”, l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ha rilasciato considerazioni destinate a innescare un nuovo terremoto mediatico e giudiziario. Le sue parole, pronunciate durante l’intervista con Paolo Del Debbio, hanno puntato l’attenzione su un elemento che potrebbe cambiare radicalmente la prospettiva dell’inchiesta.
Lo scontrino che può ribaltare tutto

De Rensis ha parlato di indagini “tradizionali” che, a suo avviso, sarebbero pronte a fornire risposte molto solide. Ma il punto centrale della sua analisi è uno: lo scontrino attribuito ad Andrea Sempio, attuale indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Secondo l’avvocato, quel documento è cruciale.
Se fosse confermato come autentico e riconducibile a Sempio, rafforzerebbe la sua versione dei fatti. Ma se risultasse falso o non attribuibile all’indagato, l’effetto sarebbe esplosivo.
«Non è un boomerang, è un missile», ha dichiarato il legale, spiegando che un eventuale errore o incongruenza sull’alibi rischierebbe di avere conseguenze pesantissime. «Nel momento in cui io giustifico il fatto di essere in un posto mentre viene commesso un reato, quello è un alibi», ha aggiunto, lasciando intendere che la verifica di quello scontrino rappresenterà un passaggio determinante.
L’audizione dell’avvocato Lovati e i dubbi sui compensi


















