martedì, Giugno 10

Referendum, Vannacci all’attacco: “Chi l’ha promosso si dimetta e sparisca dalla politica”

Una bocciatura totale e un’accusa: “Chi risarcisce i soldi spesi?”

L’ex capo della Folgore va oltre la polemica politica. Si domanda chi ripagherà i milioni spesi per una consultazione che definisce “inutile”. “Chi chiederà scusa per aver sperperato fondi che avrebbero potuto essere spesi in sicurezza, sanità, scuola, lavoro, difesa delle piccole imprese, difesa delle frontiere e rimpatri?” si chiede. E ironizza: “Ci diranno ‘la democrazia non ha prezzo’… ma questo fallimento preannunciato tutto è tranne democrazia.”

Il rispetto per l’Italia “che si alza alle 6 del mattino”

Nel suo lungo post, Vannacci rivendica una visione concreta e popolare della politica: “Questo è il rispetto della sinistra per chi apre la bottega alle 6 del mattino e fa fatica ad arrivare a fine mese, per chi vuole studiare, per chi lavora 60 ore a settimana per comprarsi una casa anziché occuparla abusivamente.”

Conclusione durissima: “Sparite dalla vita pubblica”

Il numero due della Lega chiude con un affondo diretto a chi ha sostenuto il Referendum: “Dopo gli appelli strazianti in una piazza strumentalizzata e alla luce delle risorse inutilmente sprecate, non sarebbe il caso che i promotori si dimettessero e sparissero dalla vita sociale e politica di questa Nazione che li ha bocciati senza appello?”

Un attacco frontale, che segna una nuova fase nello scontro tra Lega e sinistra. E che pone una domanda netta al centrosinistra: dopo questa débâcle, davvero nessuno pensa di fare un passo indietro?

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