giovedì, Giugno 26

Vertice NATO all’Aia:  cosa ha detto Trump

Questa volta, però, Trump ha scelto una linea più diplomatica e rassicurante. Ha posto l’accento sull’importanza dell’unità tra i Paesi membri e sull’impegno condiviso nella difesa collettiva, elemento centrale dell’articolo 5 del Trattato NATO, che prevede la risposta congiunta in caso di attacco a uno degli Stati membri.

Attesa per l’incontro tra Trump e Zelensky

Uno dei momenti più attesi del vertice è il bilaterale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina. Secondo quanto riportato da una fonte vicina alla presidenza ucraina all’agenzia AFP, il colloquio dovrebbe iniziare intorno alle 12:30 e sarà preceduto da un breve scambio di dichiarazioni pubbliche. Si tratta del primo incontro diretto tra i due leader da quando Trump è tornato protagonista della politica internazionale.

Il confronto avviene in un contesto delicato per Kiev, che continua a ricevere sostegno dalla NATO ma cerca rassicurazioni concrete, soprattutto dagli Stati Uniti, per quanto riguarda la fornitura di armi, il supporto logistico e l’ingresso graduale nell’Alleanza.

L’Europa vuole assumersi maggiori responsabilità

Tra i leader europei presenti al summit, è emersa chiaramente la volontà di aumentare l’impegno del Vecchio Continente all’interno della NATO. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dichiarato che le scelte intraprese non devono essere viste come un favore a Washington, ma come una necessità strategica per rafforzare la difesa comune europea.

“Le decisioni che adottiamo non sono un atto di cortesia verso gli Stati Uniti,” ha detto Merz, “ma derivano dalla convinzione che anche l’Europa debba fare di più per garantire la propria sicurezza.” Un concetto condiviso anche da altri leader, che vedono nel rafforzamento della componente europea una strada obbligata per fronteggiare un panorama geopolitico in continua evoluzione.

Orbán: “La vera sfida non è la Russia, ma la competitività”

Anche il premier ungherese Viktor Orbán ha espresso la necessità di rivedere le modalità con cui vengono calcolati i bilanci per la difesa, soprattutto alla luce dell’obiettivo di destinare il 5% del PIL alle spese militari. “Se vogliamo raggiungere seriamente questo traguardo, dobbiamo rivedere i criteri di calcolo,” ha affermato. “La Russia oggi non rappresenta una minaccia concreta per la NATO. La sfida più grande che abbiamo davanti è la perdita di competitività economica e tecnologica.”

Le parole di Orbán riflettono una visione più pragmatica della sicurezza, legata non solo a minacce militari convenzionali, ma anche a fattori come l’innovazione, la resilienza energetica e la crescita industriale.

L’Italia ottiene maggiore flessibilità sul 5% del PIL per la difesa

Sul tema del budget militare, l’Italia ha ottenuto una posizione di maggiore flessibilità. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato che l’Alleanza ha riconosciuto la necessità di tempi più realistici per raggiungere l’obiettivo del 5% del PIL destinato alla difesa. “Il traguardo resta valido, ma le scadenze possono essere adattate. Ciò che conta non sono le dichiarazioni, ma i fatti concreti,” ha spiegato Tajani, sottolineando come anche la Spagna, insieme ad altri Paesi mediterranei, dovrà rispettare gli impegni presi, pur con un approccio più graduale.

Un vertice decisivo per il futuro della NATO

Il summit di L’Aia si sta delineando come un momento chiave per il futuro della NATO. Con il ritorno di Trump come figura centrale sulla scena internazionale e una crescente volontà europea di assumere un ruolo più attivo, l’Alleanza potrebbe entrare in una nuova fase strategica.

Le sfide globali, che vanno dalla guerra in Ucraina alla competizione con potenze come la Cina, rendono necessario un ripensamento profondo della struttura e delle priorità della NATO. L’equilibrio tra il contributo americano e quello europeo sarà cruciale per garantire la solidità e l’efficacia dell’organizzazione nei prossimi anni.

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