Il Maestro Giuseppe Vessicchio è morto a 69 anni per una polmonite interstiziale precipitata rapidamente, come indicato nel bollettino ufficiale dell’A.O. San Camillo Forlanini di Roma. Una diagnosi chiara, documentata e comunicata dall’ospedale. Eppure, nelle prime ore successive alla notizia, i social si sono riempiti dei soliti commenti complottisti che cercano di collegare qualsiasi decesso “improvviso” ai vaccini contro il Covid-19.
Le reazioni sono state immediate: frasi come «altra vittima del siero», «il sacro siero colpisce ancora» o insinuazioni più aggressive che usano la morte del Maestro per sostenere narrazioni prive di fondamento. Uno schema ormai automatico, che riemerge ogni volta che un personaggio noto scompare per cause naturali o patologie comuni.

Non esiste alcuna correlazione tra vaccini e polmonite interstiziale
La polmonite interstiziale non ha alcun legame documentato con i vaccini anti Covid. Le autorità sanitarie – nazionali e internazionali – che monitorano in modo continuo le reazioni avverse non hanno mai registrato una correlazione causale tra immunizzazione e sviluppo di questa malattia.
Al contrario, è il virus SARS-CoV-2 ad aver causato migliaia di polmoniti interstiziali gravi durante la pandemia, soprattutto nei soggetti fragili.

La propaganda di questo tipo sfrutta quasi sempre una fallacia logica: l’associazione post hoc. Se una persona vaccinata si ammala o muore – anche a distanza di anni – allora la causa viene attribuita automaticamente al vaccino. Un meccanismo che ignora qualsiasi analisi clinica e tende a semplificare eventi complessi per confermare pregiudizi già radicati.
La ripetitività di questo schema rende la disinformazione ancora più pericolosa: ogni morte diventa un pretesto emotivo per rilanciare sospetti, paure e contenuti tossici, generando un effetto domino tra chi cerca conferme alla propria visione distorta.
Cos’è davvero la polmonite interstiziale
La polmonite interstiziale è un’infiammazione che colpisce l’interstizio polmonare, il tessuto che sostiene gli alveoli. Quando si infiamma o si ispessisce, lo scambio di ossigeno diventa difficoltoso: compaiono dispnea, tosse secca, febbre e nei casi più gravi insufficienza respiratoria.
Le cause possono essere molte: malattie autoimmuni come artrite reumatoide o lupus, infezioni virali e batteriche (incluso SARS-CoV-2), funghi come Pneumocystis jirovecii, fumo di sigaretta, età avanzata, esposizione a sostanze tossiche e condizioni di immunodepressione.
Attribuire sistematicamente la patologia ai vaccini non solo è falso, ma pericoloso: distorce la realtà clinica e danneggia la fiducia nelle cure.


















