Sconfitta netta per Djokovic nella semifinale di Wimbledon
Novak Djokovic ha perso la semifinale di Wimbledon 2025 contro Jannik Sinner con il punteggio di 6-3, 6-3, 6-4. Il tennista italiano, attuale numero uno del mondo, ha dominato l’incontro dimostrando solidità e forma fisica eccellente. Per Djokovic, è stata una giornata difficile sul campo centrale dell’All England Club.
Le parole in conferenza stampa: “Nessuna scusa, Sinner troppo forte”
In conferenza stampa, Djokovic ha riconosciuto il valore dell’avversario: “Non mi sentivo molto bene in campo, ma non voglio trovare scuse o parlare del mio infortunio. Jannik è stato troppo forte. Voglio solo congratularmi con lui per una grande prestazione. Sono deluso, certo, ma questa è la realtà”, ha dichiarato il campione serbo.
“Il serbatoio era mezzo vuoto”
Djokovic ha poi fatto riferimento alle sue condizioni fisiche e al momento della sua carriera: “Non è sfortuna, è età, è usura del corpo. Per quanto io mi prenda cura di me stesso, nell’ultimo anno e mezzo il mio fisico ha iniziato a rispondere meno”, ha spiegato. “Quando sto bene, so che posso ancora giocare un tennis di alto livello. Ma oggi ero in campo con il serbatoio mezzo vuoto. E con avversari come Sinner o Alcaraz, non puoi permettertelo”.
Nel suo intervento, Djokovic ha anche parlato del senso di transizione che accompagna ogni grande atleta: “Devi accettare che si cambia, che il corpo non risponde come un tempo. È dura, ma è anche il bello dello sport. Si cresce, si cade, si ritorna. E si lascia spazio agli altri”.
Il futuro: “Non ho intenzione di ritirarmi ora”
Nonostante la sconfitta e la stanchezza evidente, Djokovic ha escluso un imminente ritiro: “Spero che non sia la mia ultima volta sul Centrale di Wimbledon. Non ho intenzione di chiudere la mia carriera oggi. Tornerò, almeno un’altra volta”.
Djokovic ha così lasciato Wimbledon con l’amarezza della sconfitta, ma anche con la promessa di tornare in campo. Il suo obiettivo resta quello di continuare a competere, cercando di adattarsi ai cambiamenti imposti dal tempo e dalla nuova generazione di tennisti.